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Written and Poured by Nello Gatti

WINE FICTION

SCHEDA TECNICA:

Annata: Vendemmia tardiva 1989

Vitigni: Piedirosso d’origine, Aglianico di nascita, Lambrusco d’adozione

Denominazione: Comunicatore del Vino DOC

Sistema di allevamento: Ristorazione e Giornalismo incrociato

Età dei vigneti: Vendita 14 anni, Comunicazione 11 anni, Hospitality 6 anni

Abbinamenti: tour in Cantina, fiere di settore, eventi di degustazione

⚠ ACHTUNG: CONTENUTI ORIGINALI

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FIVI METAL JACKET

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𝐀pri la mente, è un rito
𝐏rova le nuove combo
𝐄 non trattenere le
𝐑isate
𝐈n fondo è nato per
𝐓rascorrere del tempo
𝐈nsieme
𝐕edrai che sarai soddisfatto
𝐎 rimandato al prossimo…

(Leggi le iniziali in MAIUSCOLO)

prossimo appuntamento:
lunedì 26 maggio 👉🏻 WORLD APERITIVO DAY 🍸

📸 @danielaberruti

#aperitivo #aperitivofestival #worldaperitivoday

𝐀pri la mente, è un rito
𝐏rova le nuove combo
𝐄 non trattenere le
𝐑isate
𝐈n fondo è nato per
𝐓rascorrere del tempo
𝐈nsieme
𝐕edrai che sarai soddisfatto
𝐎 rimandato al prossimo…

(Leggi le iniziali in MAIUSCOLO)

prossimo appuntamento:
lunedì 26 maggio 👉🏻 WORLD APERITIVO DAY 🍸

📸 @danielaberruti

#aperitivo #aperitivofestival #worldaperitivoday

Il termine 𝐥𝐚𝐧𝐠𝐚 deriva da “lingua”, per la forma lunga e stretta delle colline. In termini geologici sono terre giovanissime, con solo un milione e mezzo di anni, ma nel mondo del vino hanno fatto (e continuano a scrivere) la storia.

Qui, lo sappiamo tutti, la lingua ufficiale è il 𝐍𝐞𝐛𝐛𝐢𝐨𝐥𝐨, ma non mancano le re-interpretazioni, i dialetti e i nuovi codici per riammodernare quella famosa storia che dal Re a Cavour, dai Marchesi alla Bella Rosina, oggi vuole portare gli enoturisti a conoscere nuove voci, quelle dei singoli produttori e le nuove visioni.

Storici e rinnovatori, iconici o in fase di decollo… tra gli oltre 2000 ettari c’è un solo modo per comprendere questo territorio al meglio: visitarlo.

Grazie @winalist_com per avermi permesso di non farlo da solo 😎

#barolo #winetour

Il termine 𝐥𝐚𝐧𝐠𝐚 deriva da “lingua”, per la forma lunga e stretta delle colline. In termini geologici sono terre giovanissime, con solo un milione e mezzo di anni, ma nel mondo del vino hanno fatto (e continuano a scrivere) la storia.

Qui, lo sappiamo tutti, la lingua ufficiale è il 𝐍𝐞𝐛𝐛𝐢𝐨𝐥𝐨, ma non mancano le re-interpretazioni, i dialetti e i nuovi codici per riammodernare quella famosa storia che dal Re a Cavour, dai Marchesi alla Bella Rosina, oggi vuole portare gli enoturisti a conoscere nuove voci, quelle dei singoli produttori e le nuove visioni.

Storici e rinnovatori, iconici o in fase di decollo… tra gli oltre 2000 ettari c’è un solo modo per comprendere questo territorio al meglio: visitarlo.

Grazie @winalist_com per avermi permesso di non farlo da solo 😎

#barolo #winetour

𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐎𝐍 𝐄’ 𝐒𝐓𝐀𝐓𝐎 𝐀𝐍𝐂𝐎𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐒𝐔 𝐁𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎?

Che sia il vino dei Re (…e blablabla) lo sappiamo ormai tutti, giusto?

Da fuori lo si percepisce quasi come un’icona, per altri una reliquia, mentre altri territori forzano un paragone improbabile (ogni riferimento al Taurasi è tutt’altro che casuale).

Ma una volta dentro, se leggi 𝐁𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎, cosa senti?

𝐁𝐀𝐑𝐎𝐂𝐂𝐎 se guardi l’opera di @giovannirossowinery , la loro attenzione per il dettaglio, la profondità e il gioco di luci/ombre che dalla Vigna Rionda riportano alla Madonna Sistina in Cantina

𝐁𝐀𝐑𝐎𝐌𝐄𝐓𝐑𝐎 se ti sporgi da @borolivini a misurare le diverse pressioni, dall’alto e dal basso, in avanti e indietro nel tempo, da un lontano 1600 dove si inventa lo strumento e si documenta il vigneto fino al recente inserimento di Brunella nelle MGA

𝐑𝐎𝐂𝐊&𝐑𝐎𝐋𝐋 nello stile di @fortemasso , che attenzione: non significa solo bum bum… yeah! Perchè puoi essere nuovo sulla scena, ma se ti trovi nel posto giusto con l’approccio giusto, l’assolo e le parole possono assumere un carattere diverso davanti a quel prodotto che si vuole spacchettare dalla copertina per ascoltarlo in una nuova versione. Da “Wine of Kings” a Queens, sulle note di Innuendo

e poi… 𝐁𝐀𝐑𝐁𝐀𝐑𝐄𝐒𝐂𝐎: avete già letto altrove che qui l’espressione è “più fine ed elegante”, ma vale per tutti?

@paitinwine in cantina guarda alle forme, ma nel Barbaresco dipinge le anime così:
- 𝐅𝐚𝐬𝐞𝐭: Solare, intellettuale, amante della commedia
- 𝐁𝐚𝐬𝐚𝐫𝐢𝐧: Schivo e raffinato, si apre solo con chi ha voglia
- 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐬𝐚𝐧𝐢: Affidabile, preciso, forse un tantino prevedibile ma sempre ligio al dovere
- 𝐒𝐞𝐫𝐫𝐚𝐛𝐨𝐞𝐥𝐥𝐚: Romantico e sensibile, amante della musica classica e del buon costume

infine… 𝐃𝐎𝐆𝐋𝐈𝐀𝐍𝐈: quel Dolcetto che a furia delle incompresioni è diventato sempre più nervoso e quella carezza paterna di Sergio Abbona affinchè la smetta di mettersi in competizione con gli altri “vin de ciucatìn”.

E dopo questa intro, torno dalle langhe alla pianura, controcorrente come il 𝐁𝐀𝐑𝐂𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎 e sulle note del 𝐁𝐎𝐌𝐁𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎 per poterlo raccontare con @winalist_com

#barolo

𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐍𝐎𝐍 𝐄’ 𝐒𝐓𝐀𝐓𝐎 𝐀𝐍𝐂𝐎𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐓𝐓𝐎 𝐒𝐔 𝐁𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎?

Che sia il vino dei Re (…e blablabla) lo sappiamo ormai tutti, giusto?

Da fuori lo si percepisce quasi come un’icona, per altri una reliquia, mentre altri territori forzano un paragone improbabile (ogni riferimento al Taurasi è tutt’altro che casuale).

Ma una volta dentro, se leggi 𝐁𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎, cosa senti?

𝐁𝐀𝐑𝐎𝐂𝐂𝐎 se guardi l’opera di @giovannirossowinery , la loro attenzione per il dettaglio, la profondità e il gioco di luci/ombre che dalla Vigna Rionda riportano alla Madonna Sistina in Cantina

𝐁𝐀𝐑𝐎𝐌𝐄𝐓𝐑𝐎 se ti sporgi da @borolivini a misurare le diverse pressioni, dall’alto e dal basso, in avanti e indietro nel tempo, da un lontano 1600 dove si inventa lo strumento e si documenta il vigneto fino al recente inserimento di Brunella nelle MGA

𝐑𝐎𝐂𝐊&𝐑𝐎𝐋𝐋 nello stile di @fortemasso , che attenzione: non significa solo bum bum… yeah! Perchè puoi essere nuovo sulla scena, ma se ti trovi nel posto giusto con l’approccio giusto, l’assolo e le parole possono assumere un carattere diverso davanti a quel prodotto che si vuole spacchettare dalla copertina per ascoltarlo in una nuova versione. Da “Wine of Kings” a Queens, sulle note di Innuendo

e poi… 𝐁𝐀𝐑𝐁𝐀𝐑𝐄𝐒𝐂𝐎: avete già letto altrove che qui l’espressione è “più fine ed elegante”, ma vale per tutti?

@paitinwine in cantina guarda alle forme, ma nel Barbaresco dipinge le anime così:
- 𝐅𝐚𝐬𝐞𝐭: Solare, intellettuale, amante della commedia
- 𝐁𝐚𝐬𝐚𝐫𝐢𝐧: Schivo e raffinato, si apre solo con chi ha voglia
- 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐬𝐚𝐧𝐢: Affidabile, preciso, forse un tantino prevedibile ma sempre ligio al dovere
- 𝐒𝐞𝐫𝐫𝐚𝐛𝐨𝐞𝐥𝐥𝐚: Romantico e sensibile, amante della musica classica e del buon costume

infine… 𝐃𝐎𝐆𝐋𝐈𝐀𝐍𝐈: quel Dolcetto che a furia delle incompresioni è diventato sempre più nervoso e quella carezza paterna di Sergio Abbona affinchè la smetta di mettersi in competizione con gli altri “vin de ciucatìn”.

E dopo questa intro, torno dalle langhe alla pianura, controcorrente come il 𝐁𝐀𝐑𝐂𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎 e sulle note del 𝐁𝐎𝐌𝐁𝐀𝐑𝐎𝐋𝐎 per poterlo raccontare con @winalist_com

#barolo

𝐆𝐑𝐈𝐆𝐍𝐎𝐋𝐈𝐍𝐎: 𝐢𝐥 𝐁𝐢𝐬𝐛𝐞𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐃𝐨𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐨 𝐢𝐥 𝐍𝐨𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐑𝐢𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐞?

Nel 1249 le prime tracce di questo vino dal colore rosso rubino scarico, fresco e speziato. Era l’epoca dei Marchesi, poi entrati nella Dinastia dei Gonzaga, con un occhio verso oriente e le proprie mani a far crescere mura, comuni e territori.

Poi il Grignolino conosce la casa sabauda e la mente dietro l’unità d’Italia, diventando un vino aristocratico e coltivato su una delle superfici più estese d’Italia (Asti non era ancora provincia).

Arriva così il boom e con esso, l’industrializzazione.. e i baffi di Vittorio Emanuele II (da cui prendono forma i Krumiri) cedono il passo alle lastre ondulate di amianto, la speculazione edilizia e l’abbandono delle terre in favore delle città.

C’è un gran fermento nel cuore del triangolo industriale, ma in quei terreni dove riaffiorano conchiglie il settore primario continua il proprio percorso di ricerca e sviluppo, incontrando personalità del calibro di Paolo Desana (il padre delle DOC), Federico Martinotti e Giuseppe Ottavi.

Ma ciò non basta, le crisi di produzione e di mercato, unite allo scandalo del metanolo, fanno sprofondare l’intero comparto fino a quando non si decide di ripartire proprio da quell’indomabile Grignolino, colui che non aveva mai tradito il proprio territorio .

Diventa il vino della domenica, da apprezzare dopo le lunghe fatiche, ma contrariamente al suo parente Nebbiolo e il più cordiale Barbera lui vuole restare lì, tra i castelli e le colline d’argilla, a presidiare col suo carattere austero ma valoroso quel Monferrato davanti a un bivio: gioventù o potere?

Molti produttori stanno orientando la propria produzione verso quei canoni d’immediatezza richiesti dal mercato, con tannino e spezie a far da corredo alla sua grande freschezza, mentre il Monferace ha deciso di elevarne la percezione rovesciando la clessidra e lasciandolo maturare nel legno e nel tempo.

La trama si infittisce, come il grappolo di questo vitigno. All’evento sul “Grignolino: il Nobile Ribelle” c’erano un po’ tutti… ma lui, in quale direzione vuole andare?

#monferrato #grignolino #piedmontwine

𝐆𝐑𝐈𝐆𝐍𝐎𝐋𝐈𝐍𝐎: 𝐢𝐥 𝐁𝐢𝐬𝐛𝐞𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐃𝐨𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐨 𝐢𝐥 𝐍𝐨𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐑𝐢𝐛𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚 𝐝’𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐞?

Nel 1249 le prime tracce di questo vino dal colore rosso rubino scarico, fresco e speziato. Era l’epoca dei Marchesi, poi entrati nella Dinastia dei Gonzaga, con un occhio verso oriente e le proprie mani a far crescere mura, comuni e territori.

Poi il Grignolino conosce la casa sabauda e la mente dietro l’unità d’Italia, diventando un vino aristocratico e coltivato su una delle superfici più estese d’Italia (Asti non era ancora provincia).

Arriva così il boom e con esso, l’industrializzazione.. e i baffi di Vittorio Emanuele II (da cui prendono forma i Krumiri) cedono il passo alle lastre ondulate di amianto, la speculazione edilizia e l’abbandono delle terre in favore delle città.

C’è un gran fermento nel cuore del triangolo industriale, ma in quei terreni dove riaffiorano conchiglie il settore primario continua il proprio percorso di ricerca e sviluppo, incontrando personalità del calibro di Paolo Desana (il padre delle DOC), Federico Martinotti e Giuseppe Ottavi.

Ma ciò non basta, le crisi di produzione e di mercato, unite allo scandalo del metanolo, fanno sprofondare l’intero comparto fino a quando non si decide di ripartire proprio da quell’indomabile Grignolino, colui che non aveva mai tradito il proprio territorio .

Diventa il vino della domenica, da apprezzare dopo le lunghe fatiche, ma contrariamente al suo parente Nebbiolo e il più cordiale Barbera lui vuole restare lì, tra i castelli e le colline d’argilla, a presidiare col suo carattere austero ma valoroso quel Monferrato davanti a un bivio: gioventù o potere?

Molti produttori stanno orientando la propria produzione verso quei canoni d’immediatezza richiesti dal mercato, con tannino e spezie a far da corredo alla sua grande freschezza, mentre il Monferace ha deciso di elevarne la percezione rovesciando la clessidra e lasciandolo maturare nel legno e nel tempo.

La trama si infittisce, come il grappolo di questo vitigno. All’evento sul “Grignolino: il Nobile Ribelle” c’erano un po’ tutti… ma lui, in quale direzione vuole andare?

#monferrato #grignolino #piedmontwine

𝐍𝐎𝐍 𝐄’ 𝐓𝐄𝐌𝐏𝐑𝐀𝐍𝐈𝐋𝐋𝐎 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐎 𝐂𝐈𝐎’ 𝐂𝐇𝐄 𝐋𝐔𝐂𝐂𝐈𝐂𝐀 𝐈𝐍 𝐑𝐈𝐁𝐄𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐃𝐔𝐄𝐑𝐎 🍇

Anche nel cuore enologico delle “furie rosse” ci si preoccupa del cambio climatico, le gelate tardive, l’abbandono e un cambio nei gusti del consumatore che, per quanto i mercati di riferimento siano (a volte) diversi, porta con sé un grosso punto di domanda: è ancora tempo di barrique?

Ecco la chiave dell’enoturismo: entrare in intimità con un territorio, conoscere il lato sincero delle persone, nel mondo del vino ma anche nei loro usi e costumi, perché quando si “entra in casa” si ascolta e si apprezza con maggiore attenzione.

Qui è la mia 3’ volta in 2 anni… e giuro che ci tornerei ancora e ancora, perché questa è la “España vacia” dei territori estesi e delle vacche di Leche Pascual, ma anche di una dedizione ai limiti del sacro (e i vari conventi qui intorno non sono un caso) verso le proprie responsabilità, i propri doveri e il senso dell’accoglienza.

Se sapessi cantare, racconterei di voi come ha fatto Raf, per non perdere memoria di quanto state facendo in questo periodo, ma posso scrivere e quindi… “cosa resterà, di questi anni ‘20?”

#spanishwine #enoturismo #riberadelduero

𝐍𝐎𝐍 𝐄’ 𝐓𝐄𝐌𝐏𝐑𝐀𝐍𝐈𝐋𝐋𝐎 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐎 𝐂𝐈𝐎’ 𝐂𝐇𝐄 𝐋𝐔𝐂𝐂𝐈𝐂𝐀 𝐈𝐍 𝐑𝐈𝐁𝐄𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋 𝐃𝐔𝐄𝐑𝐎 🍇

Anche nel cuore enologico delle “furie rosse” ci si preoccupa del cambio climatico, le gelate tardive, l’abbandono e un cambio nei gusti del consumatore che, per quanto i mercati di riferimento siano (a volte) diversi, porta con sé un grosso punto di domanda: è ancora tempo di barrique?

Ecco la chiave dell’enoturismo: entrare in intimità con un territorio, conoscere il lato sincero delle persone, nel mondo del vino ma anche nei loro usi e costumi, perché quando si “entra in casa” si ascolta e si apprezza con maggiore attenzione.

Qui è la mia 3’ volta in 2 anni… e giuro che ci tornerei ancora e ancora, perché questa è la “España vacia” dei territori estesi e delle vacche di Leche Pascual, ma anche di una dedizione ai limiti del sacro (e i vari conventi qui intorno non sono un caso) verso le proprie responsabilità, i propri doveri e il senso dell’accoglienza.

Se sapessi cantare, racconterei di voi come ha fatto Raf, per non perdere memoria di quanto state facendo in questo periodo, ma posso scrivere e quindi… “cosa resterà, di questi anni ‘20?”

#spanishwine #enoturismo #riberadelduero

𝐋𝐄 𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐄 𝐁𝐄𝐕𝐔𝐓𝐄 𝐃𝐈 𝐌𝐈𝐋𝐀𝐍𝐎 🍷
tratto da una degustazione vera

Per Celentano “Questa è la storia, di uno di noi”, ma anche un film di Dario Argento dove “il molleggiato” è l’attore protagonista. Per Lucio Dalla “quando piange, piange per davvero” mentre la sua scuola ironizza: “eh, se me lo dicevi prima”.

È Milano e il suo fascino internazionale: nei fatti e nei luoghi ma anche nelle rivolte e nel vino.

Vitigni locali, varietà autoctone, denominazioni e intrecci che racchiudono desideri, previsioni, errori e sorprese… cercando di conquistare a fine degustazione, come nel risorgimento, quel sentimento comune che ci lega:
essere 𝐂𝐈𝐓𝐓𝐀𝐃𝐈𝐍𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐕𝐈𝐍𝐎🍷

#winetasting #milanoeventi #degustazione

𝐋𝐄 𝐂𝐈𝐍𝐐𝐔𝐄 𝐁𝐄𝐕𝐔𝐓𝐄 𝐃𝐈 𝐌𝐈𝐋𝐀𝐍𝐎 🍷
tratto da una degustazione vera

Per Celentano “Questa è la storia, di uno di noi”, ma anche un film di Dario Argento dove “il molleggiato” è l’attore protagonista. Per Lucio Dalla “quando piange, piange per davvero” mentre la sua scuola ironizza: “eh, se me lo dicevi prima”.

È Milano e il suo fascino internazionale: nei fatti e nei luoghi ma anche nelle rivolte e nel vino.

Vitigni locali, varietà autoctone, denominazioni e intrecci che racchiudono desideri, previsioni, errori e sorprese… cercando di conquistare a fine degustazione, come nel risorgimento, quel sentimento comune che ci lega:
essere 𝐂𝐈𝐓𝐓𝐀𝐃𝐈𝐍𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐕𝐈𝐍𝐎🍷

#winetasting #milanoeventi #degustazione

Perchè provare a fare una serata ART & WINE con la Gioconda come tema?!

Lo scopriremo solo… SCORRENDO LE FOTO!

Suggerimenti per la prossima edizione?

#aperitivo #milanoeventi #comehome

Perchè provare a fare una serata ART & WINE con la Gioconda come tema?!

Lo scopriremo solo… SCORRENDO LE FOTO!

Suggerimenti per la prossima edizione?

#aperitivo #milanoeventi #comehome

𝐀𝐑𝐓&𝐖𝐈𝐍𝐄 🖼️🍷
Puntata no.2
𝑆𝑢𝑟𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑠𝑚𝑜👨🏼‍🎨

Ci siamo ispirati a 𝐋𝐞 𝐕𝐢𝐧𝐬 𝐝𝐞 𝐆𝐚𝐥𝐚, un libro d’arte scritto e illustrato da Salvador Dalí nel 1977 per questo secondo appuntamento di @artandwinemilano al @daseinmilano 🎨

Nel libro, Dalí interpreta il concetto di vino come metafora della vita, attraverso 10 capitoli, tra cui vini della gioia, della sensualità, della frivolezza, della generosità… e dell’alba.

Io ho scelto un Dolcetto d’Alba 🍷 e un quadro di Magritte per raffigurare un messaggio che, in questo locale con oltre 300 etichette di Champagne, devo ripetere spesso:
𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐍𝐎𝐓 𝐏𝐫𝐨𝐬𝐞𝐜𝐜𝐨 🥂

Alle prossime tele… di quelle che si accendono con la fantasia e non con il telecomando!

#wine #artandwine #eventimilano #sommelier #surrealism #wineblogger #milanoevents

𝐀𝐑𝐓&𝐖𝐈𝐍𝐄 🖼️🍷
Puntata no.2
𝑆𝑢𝑟𝑟𝑒𝑎𝑙𝑖𝑠𝑚𝑜👨🏼‍🎨

Ci siamo ispirati a 𝐋𝐞 𝐕𝐢𝐧𝐬 𝐝𝐞 𝐆𝐚𝐥𝐚, un libro d’arte scritto e illustrato da Salvador Dalí nel 1977 per questo secondo appuntamento di @artandwinemilano al @daseinmilano 🎨

Nel libro, Dalí interpreta il concetto di vino come metafora della vita, attraverso 10 capitoli, tra cui vini della gioia, della sensualità, della frivolezza, della generosità… e dell’alba.

Io ho scelto un Dolcetto d’Alba 🍷 e un quadro di Magritte per raffigurare un messaggio che, in questo locale con oltre 300 etichette di Champagne, devo ripetere spesso:
𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐢𝐬 𝐍𝐎𝐓 𝐏𝐫𝐨𝐬𝐞𝐜𝐜𝐨 🥂

Alle prossime tele… di quelle che si accendono con la fantasia e non con il telecomando!

#wine #artandwine #eventimilano #sommelier #surrealism #wineblogger #milanoevents

𝑆𝑎𝑛𝑟𝑒𝑚𝑜2025 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑛𝑜 🍷

𝐈𝐍𝐂𝐎𝐒𝐂𝐈𝐄𝐍𝐓𝐈 𝐆𝐈𝐎𝐕𝐀𝐍𝐈 si avvicinano al mondo del vino pensando sia tutto 𝐂𝐔𝐎𝐑𝐈𝐂𝐈𝐍𝐈 e 𝐀𝐍𝐄𝐌𝐀 𝐄 𝐂𝐎𝐑𝐄, ma 𝐅𝐔𝐎𝐑𝐈𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄 che 𝐋𝐄𝐍𝐓𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐄 alimentano questa 𝐅𝐄𝐁𝐁𝐑𝐄 da algoritmo fanno sí che 𝐒𝐄 𝐓𝐈 𝐈𝐍𝐍𝐀𝐌𝐎𝐑𝐈 𝐌𝐔𝐎𝐑𝐈, mentre 𝐋𝐀 𝐌𝐈𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐎𝐋𝐀 resta sempre la stessa, 𝐌𝐈𝐋𝐋𝐄 𝐕𝐎𝐋𝐓𝐄 𝐀𝐍𝐂𝐎𝐑𝐀: Influencer? 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 𝐌𝐀 𝐍𝐎 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄. E se sei d’accordo, 𝐃𝐀𝐌𝐌𝐄 ‘𝐍𝐀 𝐌𝐀𝐍𝐎 oppure continuiamo a vivere con questo 𝐅𝐀𝐍𝐆𝐎 𝐈𝐍 𝐏𝐀𝐑𝐀𝐃𝐈𝐒𝐎

#sanremo #sanremo2025 #graziemanograzie

𝑆𝑎𝑛𝑟𝑒𝑚𝑜2025 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑣𝑖𝑛𝑜 🍷

𝐈𝐍𝐂𝐎𝐒𝐂𝐈𝐄𝐍𝐓𝐈 𝐆𝐈𝐎𝐕𝐀𝐍𝐈 si avvicinano al mondo del vino pensando sia tutto 𝐂𝐔𝐎𝐑𝐈𝐂𝐈𝐍𝐈 e 𝐀𝐍𝐄𝐌𝐀 𝐄 𝐂𝐎𝐑𝐄, ma 𝐅𝐔𝐎𝐑𝐈𝐋𝐄𝐆𝐆𝐄 che 𝐋𝐄𝐍𝐓𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐄 alimentano questa 𝐅𝐄𝐁𝐁𝐑𝐄 da algoritmo fanno sí che 𝐒𝐄 𝐓𝐈 𝐈𝐍𝐍𝐀𝐌𝐎𝐑𝐈 𝐌𝐔𝐎𝐑𝐈, mentre 𝐋𝐀 𝐌𝐈𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐎𝐋𝐀 resta sempre la stessa, 𝐌𝐈𝐋𝐋𝐄 𝐕𝐎𝐋𝐓𝐄 𝐀𝐍𝐂𝐎𝐑𝐀: Influencer? 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 𝐌𝐀 𝐍𝐎 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄. E se sei d’accordo, 𝐃𝐀𝐌𝐌𝐄 ‘𝐍𝐀 𝐌𝐀𝐍𝐎 oppure continuiamo a vivere con questo 𝐅𝐀𝐍𝐆𝐎 𝐈𝐍 𝐏𝐀𝐑𝐀𝐃𝐈𝐒𝐎

#sanremo #sanremo2025 #graziemanograzie

𝐀𝐋𝐁𝐔𝐌: ArmeNIGHT Vol.I 🇦🇲
𝐓𝐑𝐀𝐂𝐊: 100 years of a dream ♥️

𝐋𝐘𝐑𝐈𝐂𝐒:
When I was 19/20, when I really started to sell wine,
I definitely wanted to become a 𝐰𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐦𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚𝐝𝐨𝐫.

It was almost impossible because the dream was so big
that I didn’t see any chance because
I had no previous background and I was in 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐢𝐭𝐬 (not the group, but the condition 😅).

Then I moved to London and thought: “Well, now I may have a little bit of a chance” because all I really wanted to do is connect the Industry, not only selling wine, but communicating wine.

At that time, in UK, they had already a worldwide offer so I joined the Wset and attended the London Wine Fair at Olympia to jump into a global scenario.

There I met two Armenian producers and I said: “Wait a second, we study a lot from the Ancient World but we never had chance to drink wines from Armenia. Could this be the wine of the future?”

From that experience, Ararat from Voskeni promised me “I’ll invite you to Armenia” but then Covid and other troubles made this impossible until last year, when I finally had opportunity to visit Armenia at the UNWTO Summit in Yerevan.

I knew that could be a wine of the future.
But I didn’t realize how much the impact would be.

I promised Ararat: “Now I’ll invite you to Italy” and so we met together last week in Milan, realizing a common dream:
•⁠ ⁠Granpa Smbat who dreamed a Winery 100 years ago
•⁠ ⁠⁠Voskeni to open doors to Italian market
•⁠ ⁠⁠Mine to visit and discover Armenia (again and again)
•⁠ ⁠⁠Yours to finally meet, listen and drink this Armenian story

more info: read RestaurARMENIA on my blog.

Now you know why my name is Nello Gatti but everybody calls me 𝐋’𝐀𝐌𝐁𝐀𝐒𝐂𝐈𝐀𝐓𝐎𝐑𝐄

Special thanks to Daft Punk and Giorgio Moroder for the soundtrack 🕺🏻

#wine #wineblogger #armenianwine

𝐀𝐋𝐁𝐔𝐌: ArmeNIGHT Vol.I 🇦🇲
𝐓𝐑𝐀𝐂𝐊: 100 years of a dream ♥️

𝐋𝐘𝐑𝐈𝐂𝐒:
When I was 19/20, when I really started to sell wine,
I definitely wanted to become a 𝐰𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐦𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚𝐝𝐨𝐫.

It was almost impossible because the dream was so big
that I didn’t see any chance because
I had no previous background and I was in 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐢𝐭𝐬 (not the group, but the condition 😅).

Then I moved to London and thought: “Well, now I may have a little bit of a chance” because all I really wanted to do is connect the Industry, not only selling wine, but communicating wine.

At that time, in UK, they had already a worldwide offer so I joined the Wset and attended the London Wine Fair at Olympia to jump into a global scenario.

There I met two Armenian producers and I said: “Wait a second, we study a lot from the Ancient World but we never had chance to drink wines from Armenia. Could this be the wine of the future?”

From that experience, Ararat from Voskeni promised me “I’ll invite you to Armenia” but then Covid and other troubles made this impossible until last year, when I finally had opportunity to visit Armenia at the UNWTO Summit in Yerevan.

I knew that could be a wine of the future.
But I didn’t realize how much the impact would be.

I promised Ararat: “Now I’ll invite you to Italy” and so we met together last week in Milan, realizing a common dream:
•⁠ ⁠Granpa Smbat who dreamed a Winery 100 years ago
•⁠ ⁠⁠Voskeni to open doors to Italian market
•⁠ ⁠⁠Mine to visit and discover Armenia (again and again)
•⁠ ⁠⁠Yours to finally meet, listen and drink this Armenian story

more info: read RestaurARMENIA on my blog.

Now you know why my name is Nello Gatti but everybody calls me 𝐋’𝐀𝐌𝐁𝐀𝐒𝐂𝐈𝐀𝐓𝐎𝐑𝐄

Special thanks to Daft Punk and Giorgio Moroder for the soundtrack 🕺🏻

#wine #wineblogger #armenianwine

𝐅𝐔𝐎𝐂𝐎 🔥
𝐓𝐄𝐑𝐑𝐀 🌱
𝐀𝐂𝐐𝐔𝐀 💧
𝐞 𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐎 ✂️

Si scrive emozioni… e se le percorri dall’inizio alla fine leggerai che sono “𝐄𝐌𝐎𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐀𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎”

Oltre gli assaggi, le valutazioni, “gli enologi che hanno ceduto lo scettro della comunicazione” e “i giovani che si sono allontanati dal mondo del vino”, distinguiamo l’informazione dalla notizia e il parametro soggettivo dal contesto collettivo.

Ecco il trailer di quanto accaduto a 𝐒𝐚𝐧 𝐏𝐞𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐓𝐞𝐫𝐦𝐞... mentre l’episodio completo lo trovi sul blog ⤵️

𝐓𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝑖𝑙 𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒

#concorsointernazionale #emozionidalmondo #oiv

𝐅𝐔𝐎𝐂𝐎 🔥
𝐓𝐄𝐑𝐑𝐀 🌱
𝐀𝐂𝐐𝐔𝐀 💧
𝐞 𝐓𝐀𝐆𝐋𝐈𝐎 ✂️

Si scrive emozioni… e se le percorri dall’inizio alla fine leggerai che sono “𝐄𝐌𝐎𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐀𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎”

Oltre gli assaggi, le valutazioni, “gli enologi che hanno ceduto lo scettro della comunicazione” e “i giovani che si sono allontanati dal mondo del vino”, distinguiamo l’informazione dalla notizia e il parametro soggettivo dal contesto collettivo.

Ecco il trailer di quanto accaduto a 𝐒𝐚𝐧 𝐏𝐞𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐢𝐧𝐨 𝐓𝐞𝐫𝐦𝐞... mentre l’episodio completo lo trovi sul blog ⤵️

𝐓𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨: 𝑖𝑙 𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒

#concorsointernazionale #emozionidalmondo #oiv

𝐂𝐡𝐢𝐬𝐬𝐚’ 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨.

Un secolo fa in vigna dovevano debellare la 𝐟𝐢𝐥𝐥𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐚 e le 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐢𝐞 rispondevano in reazione ai regimi e ai canoni dell’epoca.

Oggi le sfide sono cambiate, ma i temi sono gli stessi. Il 𝐌𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐅𝐈𝐕𝐈 rappresenta, con le sue luci accecanti e le sue lunghe code per i carrelli, uno dei pochi momenti in cui il mosaico Italia, con le sue diverse correnti di pensiero, è libero di esprimersi.

Essendo anche il vino forma di espressione artistica, li ho rappresentati unendoli alle principali correnti del 900.

Per gli approfondimenti c’è l’articolo 𝐅𝐈𝐕𝐈 𝐌𝐄𝐓𝐀𝐋 𝐉𝐀𝐂𝐊𝐄𝐓 sul blog, mentre se sei arrivato a fine video, rifletti, non è solo arte quando parliamo di 𝐒𝐔𝐑𝐑𝐄𝐀𝐋𝐈𝐒𝐌𝐎.

#fivi #mercatofivi

𝐂𝐡𝐢𝐬𝐬𝐚’ 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨.

Un secolo fa in vigna dovevano debellare la 𝐟𝐢𝐥𝐥𝐨𝐬𝐬𝐞𝐫𝐚 e le 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐢𝐞 rispondevano in reazione ai regimi e ai canoni dell’epoca.

Oggi le sfide sono cambiate, ma i temi sono gli stessi. Il 𝐌𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐅𝐈𝐕𝐈 rappresenta, con le sue luci accecanti e le sue lunghe code per i carrelli, uno dei pochi momenti in cui il mosaico Italia, con le sue diverse correnti di pensiero, è libero di esprimersi.

Essendo anche il vino forma di espressione artistica, li ho rappresentati unendoli alle principali correnti del 900.

Per gli approfondimenti c’è l’articolo 𝐅𝐈𝐕𝐈 𝐌𝐄𝐓𝐀𝐋 𝐉𝐀𝐂𝐊𝐄𝐓 sul blog, mentre se sei arrivato a fine video, rifletti, non è solo arte quando parliamo di 𝐒𝐔𝐑𝐑𝐄𝐀𝐋𝐈𝐒𝐌𝐎.

#fivi #mercatofivi

sᴇɴᴛᴏ ᴅɪʀᴇ sᴘᴇssᴏ “𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨” ᴍᴀ ᴘᴏɪ ǫᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ ʟᴏ ғᴀ? ᴇ sᴏᴘʀᴀᴛᴛᴜᴛᴛᴏ, ᴀɢʟɪ ᴀʟᴛʀɪ ᴄʜɪ ᴄɪ ᴘᴇɴsᴀ? 🤔

Ecco perché amo l’𝗘𝗡𝗢𝗧𝗘𝗖𝗔 di @milanowineweekofficial 🍷

Perché apre le porte a chiunque. Non importa la tua età, competenza, nazionalità… varchi la soglia e hai accesso a degustazioni guidate o da affrontare in solitaria, puoi incontrare produttori o radunare amici, passi “solo per un’occhiata” o perché volevi finalmente rivedere il tuo amico Gattone 🥰

Quello che succede al suo interno ripaga ampiamente le 9 sveglie di buon mattino consecutive seguite da altrettante notti in balia di dolori fisici, gli immancabili contrattempi e le “sorprese inaspettate” che sono parte integrante di ogni grande organizzazione ed evento.

Sentire la felicità addosso ad un turista capitato lì per caso e prendersi un abbraccio da un produttore finalmente conosciuto di persona. Raggiungere l’ultimo tram con gli addetti delle pulizie e mangiare per terra un panino con quelli della sicurezza. Ragionare sulla comunicazione con i sommelier e comprendere le esigenze del pubblico ad ogni persona che ti avvicina. Trasmettere positività ai tanti giovani impegnati nel servizio, per poterli educare ed appassionare con rispetto nei loro confronti.

È questo il mio “dietro le quinte” di questa edizione di 𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗪𝗘𝗘𝗞, dove sono per la seconda volta locomotiva in un binario tracciato da @fedegordini e che ha già raggiunto la sua 7’ fermata. Ad ognuna ci sarà chi sale e chi scende, ma se qualcuno si limiterà a giudicarla (magari a posteriori e senza averla raggiunta), a me piace pensare perché e con chi l’ho percorsa, per un tratto o per intero, insieme.

Eh sí, non dimentico che sono capitato qui grazie alla fiducia di un cuore blu 💙
@clarettablu

📸 @lorisscalzophotographer

#milanowineweek #enoteca

sᴇɴᴛᴏ ᴅɪʀᴇ sᴘᴇssᴏ “𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐜𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚𝐥 𝐯𝐢𝐧𝐨” ᴍᴀ ᴘᴏɪ ǫᴜᴀʟᴄᴜɴᴏ ʟᴏ ғᴀ? ᴇ sᴏᴘʀᴀᴛᴛᴜᴛᴛᴏ, ᴀɢʟɪ ᴀʟᴛʀɪ ᴄʜɪ ᴄɪ ᴘᴇɴsᴀ? 🤔

Ecco perché amo l’𝗘𝗡𝗢𝗧𝗘𝗖𝗔 di @milanowineweekofficial 🍷

Perché apre le porte a chiunque. Non importa la tua età, competenza, nazionalità… varchi la soglia e hai accesso a degustazioni guidate o da affrontare in solitaria, puoi incontrare produttori o radunare amici, passi “solo per un’occhiata” o perché volevi finalmente rivedere il tuo amico Gattone 🥰

Quello che succede al suo interno ripaga ampiamente le 9 sveglie di buon mattino consecutive seguite da altrettante notti in balia di dolori fisici, gli immancabili contrattempi e le “sorprese inaspettate” che sono parte integrante di ogni grande organizzazione ed evento.

Sentire la felicità addosso ad un turista capitato lì per caso e prendersi un abbraccio da un produttore finalmente conosciuto di persona. Raggiungere l’ultimo tram con gli addetti delle pulizie e mangiare per terra un panino con quelli della sicurezza. Ragionare sulla comunicazione con i sommelier e comprendere le esigenze del pubblico ad ogni persona che ti avvicina. Trasmettere positività ai tanti giovani impegnati nel servizio, per poterli educare ed appassionare con rispetto nei loro confronti.

È questo il mio “dietro le quinte” di questa edizione di 𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗪𝗘𝗘𝗞, dove sono per la seconda volta locomotiva in un binario tracciato da @fedegordini e che ha già raggiunto la sua 7’ fermata. Ad ognuna ci sarà chi sale e chi scende, ma se qualcuno si limiterà a giudicarla (magari a posteriori e senza averla raggiunta), a me piace pensare perché e con chi l’ho percorsa, per un tratto o per intero, insieme.

Eh sí, non dimentico che sono capitato qui grazie alla fiducia di un cuore blu 💙
@clarettablu

📸 @lorisscalzophotographer

#milanowineweek #enoteca

𝗡𝗼𝗻 𝗲’ 𝗰𝗼𝘀𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗮 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗿𝗲:

Siamo figli di un’epoca veloce, dove la rete ha accorciato le distanze ma ci costringe a correre sempre di più. Tocca comprendere se stiamo percorrendo una 𝘀𝘁𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮, una 𝗺𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼𝗻𝗮 o se siamo sulla 𝗿𝘂𝗼𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗿𝗶𝗰𝗲𝘁𝗼.

Guarda tra le foto, ci sono gli italiani. Li riconosci subito, sono quelli che mettono un sorriso in ogni gesto. Ma se scorri vedrai anche i comunicatori da tutto il mondo, quelli che intrecciano le loro giornate su più fronti e sono costretti nonostante la bellezza del lavoro a rinunciare ai valori più importanti, come le 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, la 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 e soprattutto, il 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼.

Per quelli come noi non esistono requisiti, regole, controlli… avvi un profilo e via… lo diventi! Ma non siamo tutti uguali. Per questo motivo mi scaglio con fermezza contro la parola “𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝗰𝗲𝗿”, preferisco “𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲”, e spesso denuncio gli escamotage e gli altarini che inquinano quel mare di informazioni che circola su questi canali, perchè se da un lato i social ci hanno democraticamente dato un’opportunità di interazione, dall’altro dobbiamo fare in modo che sia sincera, autentica, reale, senza sentirci “influencer” per grazia divina ma al servizio dell’integrazione di filiera.

Anche il mondo del vino ha i suoi problemi e lati oscuri, come d’altronde ogni famiglia o azienda. Per queste ragioni il buon comunicatore, come il Principe di Machiavelli, deve essere in grado di ascoltare, supportare e accudire le richieste di questo mondo che pubblica sempre di più e ascolta sempre meno. Ricordiamolo: 𝙖𝙗𝙗𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙙𝙪𝙚 𝙤𝙧𝙚𝙘𝙘𝙝𝙞𝙚 𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙗𝙤𝙘𝙘𝙖.

Spiegare in maniera semplice il vino, aprirsi alle nuove generazioni, raccontare le experience… ok, ma proviamo a farlo tutti insieme, dando seguito alle nostre parole per 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, accettando anche di affrontare le problematiche, i rischi e le conseguenze. 𝘾𝙤𝙡 ❤️ 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚’ 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙘𝙞𝙤’ 𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙢𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙗𝙖𝙗𝙞𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖𝙣𝙙𝙧𝙖’ 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙪𝙩𝙤, 𝙢𝙖 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚 𝙡’𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚 𝙩𝙤𝙧𝙣𝙚𝙧𝙖’ 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤 𝙢𝙤𝙙𝙤

𝗡𝗼𝗻 𝗲’ 𝗰𝗼𝘀𝗶 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗮 𝘀𝗽𝗶𝗲𝗴𝗮𝗿𝗲:

Siamo figli di un’epoca veloce, dove la rete ha accorciato le distanze ma ci costringe a correre sempre di più. Tocca comprendere se stiamo percorrendo una 𝘀𝘁𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮, una 𝗺𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼𝗻𝗮 o se siamo sulla 𝗿𝘂𝗼𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗿𝗶𝗰𝗲𝘁𝗼.

Guarda tra le foto, ci sono gli italiani. Li riconosci subito, sono quelli che mettono un sorriso in ogni gesto. Ma se scorri vedrai anche i comunicatori da tutto il mondo, quelli che intrecciano le loro giornate su più fronti e sono costretti nonostante la bellezza del lavoro a rinunciare ai valori più importanti, come le 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, la 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 e soprattutto, il 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼.

Per quelli come noi non esistono requisiti, regole, controlli… avvi un profilo e via… lo diventi! Ma non siamo tutti uguali. Per questo motivo mi scaglio con fermezza contro la parola “𝗶𝗻𝗳𝗹𝘂𝗲𝗻𝗰𝗲𝗿”, preferisco “𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲”, e spesso denuncio gli escamotage e gli altarini che inquinano quel mare di informazioni che circola su questi canali, perchè se da un lato i social ci hanno democraticamente dato un’opportunità di interazione, dall’altro dobbiamo fare in modo che sia sincera, autentica, reale, senza sentirci “influencer” per grazia divina ma al servizio dell’integrazione di filiera.

Anche il mondo del vino ha i suoi problemi e lati oscuri, come d’altronde ogni famiglia o azienda. Per queste ragioni il buon comunicatore, come il Principe di Machiavelli, deve essere in grado di ascoltare, supportare e accudire le richieste di questo mondo che pubblica sempre di più e ascolta sempre meno. Ricordiamolo: 𝙖𝙗𝙗𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙙𝙪𝙚 𝙤𝙧𝙚𝙘𝙘𝙝𝙞𝙚 𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙗𝙤𝙘𝙘𝙖.

Spiegare in maniera semplice il vino, aprirsi alle nuove generazioni, raccontare le experience… ok, ma proviamo a farlo tutti insieme, dando seguito alle nostre parole per 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, accettando anche di affrontare le problematiche, i rischi e le conseguenze. 𝘾𝙤𝙡 ❤️ 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚’ 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙤 𝙘𝙞𝙤’ 𝙘𝙝𝙚 𝙖𝙢𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙗𝙖𝙗𝙞𝙡𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙖𝙣𝙙𝙧𝙖’ 𝙥𝙚𝙧𝙙𝙪𝙩𝙤, 𝙢𝙖 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚 𝙡’𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚 𝙩𝙤𝙧𝙣𝙚𝙧𝙖’ 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙖𝙡𝙩𝙧𝙤 𝙢𝙤𝙙𝙤

𝙍𝙞𝙘𝙚𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙢𝙞𝙤 𝙚’ 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙞𝙨𝙨𝙞𝙢𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 perché lascia un sospiro di sollievo tra gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da definire… e dà una carezza alle persone che ti stimano e uno schiaffo (di quelli morali, che fanno anche più male) a chi fino a quel momento voleva convincerti di non essere all’altezza.

Ho sentito un’emozione così forte che mi ha fatto saltare in punta di piedi sulla sedia, alla Benigni, 𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙤𝙩𝙚𝙧𝙫𝙞 𝙧𝙞𝙣𝙜𝙧𝙖𝙯𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙜𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙢𝙚𝙧𝙖𝙫𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙨𝙤, ed è necessario cogliere queste occasioni con un 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙙𝙞 𝙞𝙧𝙤𝙣𝙞𝙖 così da non sentirsi nè voler apparire invincibili, ma anche con 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙚 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙚𝙨𝙥𝙤𝙣𝙨𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖’ verso ciò che è stato e sarà intrapreso in funzione della fiducia data.

Ho tenuto un piccolo discorso sottolineando la necessità di 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙚𝙣𝙤, 𝙢𝙚𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙤𝙗𝙞𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞 𝙥𝙞𝙪’ 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙖𝙩𝙞 𝙚 𝙢𝙚𝙣𝙤 𝙤𝙨𝙨𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖𝙞 𝙣𝙪𝙢𝙚𝙧𝙞… ma solo qualche istante dopo una persona mi ha detto “hai solo 8000 followers, come hai fatto a vincere?!” Gli ho risposto 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚’ 𝙖𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙡𝙜𝙤𝙧𝙞𝙩𝙢𝙞 𝙥𝙧𝙚𝙛𝙚𝙧𝙞𝙨𝙘𝙤 𝙖𝙣𝙘𝙤𝙧𝙖 𝙡’𝙖𝙨𝙘𝙤𝙡𝙩𝙤… e se un giorno dovessi avere anche un solo seguace lavorerei ugualmente con la stessa identica smania, perché sentirsi utili per qualcuno rende felici e talvolta ripaga… e io, come nella canzone di Nolasco, voglio ancora “sᴀʙᴏʀᴇᴀʀ ʟᴀs ᴄᴏsᴀs ᴍᴀs ᴘᴇǫᴜᴇñɪᴛᴀs”

Grazie @vinoinfluencers

Team Italia nel ❤️:
@trotterwine
@winespicegirl
@thereasonwine
@hipster_wine
@lugrippo

…al resto penseremo domani, oggi voglio essere felice insieme a voi 🫶🏻

#wine #vinoinfluencers

𝙍𝙞𝙘𝙚𝙫𝙚𝙧𝙚 𝙪𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙢𝙞𝙤 𝙚’ 𝙨𝙚𝙢𝙥𝙧𝙚 𝙪𝙣𝙖 𝙗𝙚𝙡𝙡𝙞𝙨𝙨𝙞𝙢𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 perché lascia un sospiro di sollievo tra gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da definire… e dà una carezza alle persone che ti stimano e uno schiaffo (di quelli morali, che fanno anche più male) a chi fino a quel momento voleva convincerti di non essere all’altezza.

Ho sentito un’emozione così forte che mi ha fatto saltare in punta di piedi sulla sedia, alla Benigni, 𝙥𝙚𝙧 𝙥𝙤𝙩𝙚𝙧𝙫𝙞 𝙧𝙞𝙣𝙜𝙧𝙖𝙯𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙜𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙢𝙚𝙧𝙖𝙫𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤𝙨𝙤, ed è necessario cogliere queste occasioni con un 𝙛𝙞𝙡𝙤 𝙙𝙞 𝙞𝙧𝙤𝙣𝙞𝙖 così da non sentirsi nè voler apparire invincibili, ma anche con 𝙜𝙧𝙖𝙣𝙙𝙚 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙤 𝙙𝙞 𝙧𝙚𝙨𝙥𝙤𝙣𝙨𝙖𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖’ verso ciò che è stato e sarà intrapreso in funzione della fiducia data.

Ho tenuto un piccolo discorso sottolineando la necessità di 𝙩𝙧𝙖𝙨𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙢𝙚𝙣𝙤, 𝙢𝙚𝙜𝙡𝙞𝙤 𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙤𝙗𝙞𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙞 𝙥𝙞𝙪’ 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙖𝙩𝙞 𝙚 𝙢𝙚𝙣𝙤 𝙤𝙨𝙨𝙚𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙖𝙩𝙞 𝙙𝙖𝙞 𝙣𝙪𝙢𝙚𝙧𝙞… ma solo qualche istante dopo una persona mi ha detto “hai solo 8000 followers, come hai fatto a vincere?!” Gli ho risposto 𝙥𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚’ 𝙖𝙜𝙡𝙞 𝙖𝙡𝙜𝙤𝙧𝙞𝙩𝙢𝙞 𝙥𝙧𝙚𝙛𝙚𝙧𝙞𝙨𝙘𝙤 𝙖𝙣𝙘𝙤𝙧𝙖 𝙡’𝙖𝙨𝙘𝙤𝙡𝙩𝙤… e se un giorno dovessi avere anche un solo seguace lavorerei ugualmente con la stessa identica smania, perché sentirsi utili per qualcuno rende felici e talvolta ripaga… e io, come nella canzone di Nolasco, voglio ancora “sᴀʙᴏʀᴇᴀʀ ʟᴀs ᴄᴏsᴀs ᴍᴀs ᴘᴇǫᴜᴇñɪᴛᴀs”

Grazie @vinoinfluencers

Team Italia nel ❤️:
@trotterwine
@winespicegirl
@thereasonwine
@hipster_wine
@lugrippo

…al resto penseremo domani, oggi voglio essere felice insieme a voi 🫶🏻

#wine #vinoinfluencers

In un minuto cerchiamo di ricomporre questo complesso puzzle chiamato 𝘼𝙍𝙈𝙀𝙉𝙄𝘼 🇦🇲, approfittando della 𝘾𝙤𝙣𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙂𝙡𝙤𝙗𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙉𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡’𝙚𝙣𝙤𝙩𝙪𝙧𝙞𝙨𝙢𝙤 per comprenderne meglio lo scenario.

Cime tempestose e vulcani apparentemente spenti, con impianti che si arrampicano su altitudini che raggiungono i 1800m e insieme non sfiorano nemmeno metà quota degli ettari del solo Abruzzo, oltre 30 varietà autoctone coltivate e qualche primo tentativo di metodo classico, il numero di piccoli artigiani che non tocca quota 5000 bottiglie raddoppiato in 5 anni mentre solo 5 sono i produttori che superano il milione.

Questa è l’Armenia oggi, un Paese alle prese con una propria 𝙍𝙚𝙨𝙩𝙖𝙪𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 che, al contrario della nostra, mi auguro li ricongiunga a quell’antico legame col vino, perché Chardonnay e Cabernet oggi li puoi trovare in tutto il mondo, ma ci sarà un motivo se Noè ha deciso di salvare tutto, anche la vite, proprio da qui.

#armenia #areni #winetourism #yerevan #unwto

In un minuto cerchiamo di ricomporre questo complesso puzzle chiamato 𝘼𝙍𝙈𝙀𝙉𝙄𝘼 🇦🇲, approfittando della 𝘾𝙤𝙣𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙂𝙡𝙤𝙗𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙉𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙞 𝙐𝙣𝙞𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡’𝙚𝙣𝙤𝙩𝙪𝙧𝙞𝙨𝙢𝙤 per comprenderne meglio lo scenario.

Cime tempestose e vulcani apparentemente spenti, con impianti che si arrampicano su altitudini che raggiungono i 1800m e insieme non sfiorano nemmeno metà quota degli ettari del solo Abruzzo, oltre 30 varietà autoctone coltivate e qualche primo tentativo di metodo classico, il numero di piccoli artigiani che non tocca quota 5000 bottiglie raddoppiato in 5 anni mentre solo 5 sono i produttori che superano il milione.

Questa è l’Armenia oggi, un Paese alle prese con una propria 𝙍𝙚𝙨𝙩𝙖𝙪𝙧𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 che, al contrario della nostra, mi auguro li ricongiunga a quell’antico legame col vino, perché Chardonnay e Cabernet oggi li puoi trovare in tutto il mondo, ma ci sarà un motivo se Noè ha deciso di salvare tutto, anche la vite, proprio da qui.

#armenia #areni #winetourism #yerevan #unwto

31 anni di 𝗕𝗔𝗖𝗖𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜𝗔, da sagra di paese a festival di imprese, da indole cortese a comunità coese, da energie spese a speranze riaccese ✨

Tra vino & talk, cibo & folk… aspettando te Bob!

@bobsinclar verrai a San Gregorio Magno per la prossima edizione di @baccanalia_official ? 💃🏻

#eventicampania #wine #salerno #baccanalia #sangregoriomagno #winefestival #bobsinclar

31 anni di 𝗕𝗔𝗖𝗖𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜𝗔, da sagra di paese a festival di imprese, da indole cortese a comunità coese, da energie spese a speranze riaccese ✨

Tra vino & talk, cibo & folk… aspettando te Bob!

@bobsinclar verrai a San Gregorio Magno per la prossima edizione di @baccanalia_official ? 💃🏻

#eventicampania #wine #salerno #baccanalia #sangregoriomagno #winefestival #bobsinclar

È un 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗟𝗔𝗕, non il 𝗙𝗜𝗚𝗛𝗧 𝗖𝗟𝗨𝗕, quindi se ne può parlare, anzi, vi invito a farlo dopo aver letto questa storia.

Racconta di un condottiero, anzi due.

Le loro gesta sono una goccia d’inchiostro nel DNA, una macchia di sangue su un fazzoletto di terra e un carattere non semplice da gestire, fiero e sempre in bilico tra due estremità.

Il primo è il 𝗩𝗮𝗹𝗰𝗮𝗹𝗲𝗽𝗶𝗼 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗼, il secondo 𝗕𝗮𝗿𝘁𝗼𝗹𝗼𝗺𝗲𝗼 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗲𝗼𝗻𝗶, entrambi condottieri senza fede unica della propria città, Bergamo.

Tra mente e cuore, Venezia e Milano, Cabernet e Merlot, l’abbiamo messa in scena così, scritta come l’opera di un cantautore e recitata come in una stand up comedy, perchè dinnanzi al vino si può ridere, riflettere e si può piangere, mentre io che mi ritrovo nuovamente tra le mura della città alta, mai sazio di un territorio che continua a tendere le braccia e il calice, come il Califfo “𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑐𝑙𝑢𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜”

#valcalepio

È un 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗟𝗔𝗕, non il 𝗙𝗜𝗚𝗛𝗧 𝗖𝗟𝗨𝗕, quindi se ne può parlare, anzi, vi invito a farlo dopo aver letto questa storia.

Racconta di un condottiero, anzi due.

Le loro gesta sono una goccia d’inchiostro nel DNA, una macchia di sangue su un fazzoletto di terra e un carattere non semplice da gestire, fiero e sempre in bilico tra due estremità.

Il primo è il 𝗩𝗮𝗹𝗰𝗮𝗹𝗲𝗽𝗶𝗼 𝗥𝗼𝘀𝘀𝗼, il secondo 𝗕𝗮𝗿𝘁𝗼𝗹𝗼𝗺𝗲𝗼 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗲𝗼𝗻𝗶, entrambi condottieri senza fede unica della propria città, Bergamo.

Tra mente e cuore, Venezia e Milano, Cabernet e Merlot, l’abbiamo messa in scena così, scritta come l’opera di un cantautore e recitata come in una stand up comedy, perchè dinnanzi al vino si può ridere, riflettere e si può piangere, mentre io che mi ritrovo nuovamente tra le mura della città alta, mai sazio di un territorio che continua a tendere le braccia e il calice, come il Califfo “𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑐𝑙𝑢𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑡𝑜𝑟𝑛𝑜”

#valcalepio

Se dico 𝗖𝗔𝗡𝗔𝗩𝗘𝗦𝗘 e cerchi su Google Maps non trovi nulla, se pensi al 𝗡𝗘𝗕𝗕𝗜𝗢𝗟𝗢 vai sulle denominazioni in provincia di Cuneo e 𝗘𝗥𝗕𝗔𝗟𝗨𝗖𝗘 non si può nominare oltre i propri confini 🤫

Ma se dico 𝗥𝗘𝗪𝗜𝗡𝗘? Ti basterebbe conoscere anche un solo produttore dei @giovani_vignaioli_canavesani per capirlo: è un 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.

Come nel famoso discorso di Al Pacino, anche loro avranno pensato di “𝘳𝘪𝘴𝘰𝘳𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘵𝘵𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘰 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘢𝘯𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦”.

Vogliono abbattere i muri, del destino e del confino, lasciando integri quelli a secco. Sono figli di un’Italia che aveva posto al centro la cultura e la comunità e quando i grandi interessi la abbandonano, loro la ripristinano.

Prendo in prestito le parole di @gualtiero_onore_wine , una persona che banalmente potresti amare o odiare, ma che in entrambi i casi è da ascoltare per comprendere meglio cosa è @rewine_canavese :
“Presentarci alle Officine H Olivetti rappresenta per noi un legame più che simbolico. Qui attorno ruotavano gli interessi, si offrivano posti di lavoro e si diffondeva cultura… ma i tempi come potete ben vedere sono cambiati e oggi quel valore possiamo rappresentarlo noi”.

E allora forza canavesani, “è finita si dice alla fine” e questo non è che l’inizio.

Dopo una prima edizione “libidine” e una seconda “doppia libidine”, come giustamente osservato da @federico_alberti , aspetto la vostra previsione sulla prossima di Rewine qui nei commenti

#rewine #canavese

Se dico 𝗖𝗔𝗡𝗔𝗩𝗘𝗦𝗘 e cerchi su Google Maps non trovi nulla, se pensi al 𝗡𝗘𝗕𝗕𝗜𝗢𝗟𝗢 vai sulle denominazioni in provincia di Cuneo e 𝗘𝗥𝗕𝗔𝗟𝗨𝗖𝗘 non si può nominare oltre i propri confini 🤫

Ma se dico 𝗥𝗘𝗪𝗜𝗡𝗘? Ti basterebbe conoscere anche un solo produttore dei @giovani_vignaioli_canavesani per capirlo: è un 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.

Come nel famoso discorso di Al Pacino, anche loro avranno pensato di “𝘳𝘪𝘴𝘰𝘳𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘭𝘭𝘦𝘵𝘵𝘪𝘷𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘰 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘮𝘰 𝘢𝘯𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘢𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦”.

Vogliono abbattere i muri, del destino e del confino, lasciando integri quelli a secco. Sono figli di un’Italia che aveva posto al centro la cultura e la comunità e quando i grandi interessi la abbandonano, loro la ripristinano.

Prendo in prestito le parole di @gualtiero_onore_wine , una persona che banalmente potresti amare o odiare, ma che in entrambi i casi è da ascoltare per comprendere meglio cosa è @rewine_canavese :
“Presentarci alle Officine H Olivetti rappresenta per noi un legame più che simbolico. Qui attorno ruotavano gli interessi, si offrivano posti di lavoro e si diffondeva cultura… ma i tempi come potete ben vedere sono cambiati e oggi quel valore possiamo rappresentarlo noi”.

E allora forza canavesani, “è finita si dice alla fine” e questo non è che l’inizio.

Dopo una prima edizione “libidine” e una seconda “doppia libidine”, come giustamente osservato da @federico_alberti , aspetto la vostra previsione sulla prossima di Rewine qui nei commenti

#rewine #canavese

𝙽𝚘𝚗 𝚑𝚘 𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘, 𝚖𝚊 𝚝𝚞
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐅𝐀𝐈 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐕𝐈𝐓𝐀? 🤔

𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚕’𝙴𝚛𝚋𝚊𝚕𝚞𝚌𝚎, 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐎 🙌🏻
(e scorrendo le immagini puoi scoprire come)

Sono tornato a Milano, sono tornati i baffi. Avevo pensato di raccontarlo in un reel con i sottotitoli cosi da ottenere più visibilità e diventare virale, ma ho preferito la vitalità ed essere reale.

Quindi poche foto, pochissimi video, tanti pensieri, molta azione.. e ancora qualche delusione.

Come nel vecchio quartiere di Inoki “sento gente che dice lì che c***o sei andato a fare” mentre altri lo han capito fin troppo bene e allora un po’ per loro, un po’ per me, ho dato una rinfrescata al sito per spiegare meglio cosa fa un 𝐂𝐈𝐓𝐓𝐀𝐃𝐈𝐍𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐕𝐈𝐍𝐎. 🌎🍷

Un altro spazio dove si prova con parole semplici a raccontare il fantastico mondo del vino? No grazie 😅
Il dilemma non penso sia tra tecnicismo e leggerezza, ma su realtà e finzione… e qui c’è bisogno di verità.

✍️ Più copy e meno copie
🎬 Ciak, azione
…ben ritrovati in questa 𝐖𝐈𝐍𝐄 𝐅𝐈𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍

𝙽𝚘𝚗 𝚑𝚘 𝚌𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘, 𝚖𝚊 𝚝𝚞
𝐂𝐎𝐒𝐀 𝐅𝐀𝐈 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐕𝐈𝐓𝐀? 🤔

𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚕’𝙴𝚛𝚋𝚊𝚕𝚞𝚌𝚎, 𝚜𝚘𝚐𝚗𝚘 𝚍𝚒 𝚎𝚜𝚜𝚎𝚛𝚎 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐎 🙌🏻
(e scorrendo le immagini puoi scoprire come)

Sono tornato a Milano, sono tornati i baffi. Avevo pensato di raccontarlo in un reel con i sottotitoli cosi da ottenere più visibilità e diventare virale, ma ho preferito la vitalità ed essere reale.

Quindi poche foto, pochissimi video, tanti pensieri, molta azione.. e ancora qualche delusione.

Come nel vecchio quartiere di Inoki “sento gente che dice lì che c***o sei andato a fare” mentre altri lo han capito fin troppo bene e allora un po’ per loro, un po’ per me, ho dato una rinfrescata al sito per spiegare meglio cosa fa un 𝐂𝐈𝐓𝐓𝐀𝐃𝐈𝐍𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐎𝐍𝐃𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐕𝐈𝐍𝐎. 🌎🍷

Un altro spazio dove si prova con parole semplici a raccontare il fantastico mondo del vino? No grazie 😅
Il dilemma non penso sia tra tecnicismo e leggerezza, ma su realtà e finzione… e qui c’è bisogno di verità.

✍️ Più copy e meno copie
🎬 Ciak, azione
…ben ritrovati in questa 𝐖𝐈𝐍𝐄 𝐅𝐈𝐂𝐓𝐈𝐎𝐍

Neanche questo è 𝐈𝐋 𝐌𝐈𝐎 𝐕𝐈𝐍𝐈𝐓𝐀𝐋𝐘, parte 2 🎬

𝙎𝙤𝙣𝙤 𝙪𝙣 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚, non rappresento il mondo del vino. I grandi equilibri e gli scenari internazionali hanno altri problemi a cui pensare e ci sono altre persone ad occuparsene, ma 𝙨𝙚𝙜𝙪𝙤 𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙚 𝙛𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚, composto dalle stesse figure che lo producono, lo consumano, lo vendono o più semplicemente ne parlano.

Per questo motivo, vivo a contatto con la realtà per aprire una riflessione più ampia, trasversale, inclusiva, dove l’individuo è sistema e l’opportunità si genera quando ogni aspetto è coinvolto, senza bandiere, lobby o pregiudizi.

Io sono un comunicatore, come tanti si definiscono in BIO, ma in questa epoca dove la pubblicazione ha sostituito la riflessione, essere virali rende più dell’essere reali e il racconto è diventato un personale resoconto, preferisco definirmi un 𝘾𝙊𝙈𝙐𝙉𝙄𝘾-𝘼𝙐𝙏𝙊𝙍𝙀.

Perché? Lo vedrete presto, in quegli stessi luoghi olivettiani dove il senso della comunità mi ha portato nuovamente a connettermi con la città di Ivrea, al fianco di un giovane gruppo di artigiani.

S͟P͟O͟I͟L͟E͟R͟ A͟L͟E͟R͟T͟: segna in agenda 17 e 18 maggio e segui @rewine_canavese

Questo non è che l’inizio.
Per il resto… mó so’ GATTI!

#vinitaly #vinitaly2024

Neanche questo è 𝐈𝐋 𝐌𝐈𝐎 𝐕𝐈𝐍𝐈𝐓𝐀𝐋𝐘, parte 2 🎬

𝙎𝙤𝙣𝙤 𝙪𝙣 𝙘𝙤𝙢𝙪𝙣𝙞𝙘𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚, non rappresento il mondo del vino. I grandi equilibri e gli scenari internazionali hanno altri problemi a cui pensare e ci sono altre persone ad occuparsene, ma 𝙨𝙚𝙜𝙪𝙤 𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙚 𝙛𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙚, composto dalle stesse figure che lo producono, lo consumano, lo vendono o più semplicemente ne parlano.

Per questo motivo, vivo a contatto con la realtà per aprire una riflessione più ampia, trasversale, inclusiva, dove l’individuo è sistema e l’opportunità si genera quando ogni aspetto è coinvolto, senza bandiere, lobby o pregiudizi.

Io sono un comunicatore, come tanti si definiscono in BIO, ma in questa epoca dove la pubblicazione ha sostituito la riflessione, essere virali rende più dell’essere reali e il racconto è diventato un personale resoconto, preferisco definirmi un 𝘾𝙊𝙈𝙐𝙉𝙄𝘾-𝘼𝙐𝙏𝙊𝙍𝙀.

Perché? Lo vedrete presto, in quegli stessi luoghi olivettiani dove il senso della comunità mi ha portato nuovamente a connettermi con la città di Ivrea, al fianco di un giovane gruppo di artigiani.

S͟P͟O͟I͟L͟E͟R͟ A͟L͟E͟R͟T͟: segna in agenda 17 e 18 maggio e segui @rewine_canavese

Questo non è che l’inizio.
Per il resto… mó so’ GATTI!

#vinitaly #vinitaly2024

Questo non è 𝐈𝐋 𝐌𝐈𝐎 𝐕𝐈𝐍𝐈𝐓𝐀𝐋𝐘, ovvero:
📸 foto all’ingresso
🍷 i migliori assaggi
✍️ le mie considerazioni

ma un racconto su 𝒄𝒊𝒐’ 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆𝒊 𝒂𝒍 𝑽𝒊𝒏𝒊𝒕𝒂𝒍𝒚… perché a Verona puoi vivertela da spettatore dove chiuso il sipario offri giudizi e incolli un comunicato sui numeri dell’edizione, oppure varchi quella sottile soglia che divide il fruitore dall’operatore e il comunicatore dal testimonial, dove la fiera è il checkpoint e non il capolinea 🚂

Tra il dire e il fare (il vino) c’è di mezzo un mondo chiamato HORECA, all’estero conosciuto come Hospitality, come esistono distributori e agenti… e tu? Esplora oltre la tua conoscenza, condividi la tua, raccogli i trend, discuti sulle novità… e ad ogni incontro incassa senza dimenticare di togliere l’IVA, la scontistica sulle parole è sempre maggiore di quella sul prodotto.

Se non si è in grado di costruire o mettere in discussione questo sistema dalle “mie impressioni “ si finisce a “le mie prigioni” e tutto ciò che succede a Vinitaly, ricorda, 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒆𝒗𝒆 𝒇𝒊𝒏𝒊𝒓𝒆 𝒂 𝑽𝒊𝒏𝒊𝒕𝒂𝒍𝒚… ma questo ve lo racconto nella seconda parte 🤟🏻

#vinitaly #vinitaly2024

Questo non è 𝐈𝐋 𝐌𝐈𝐎 𝐕𝐈𝐍𝐈𝐓𝐀𝐋𝐘, ovvero:
📸 foto all’ingresso
🍷 i migliori assaggi
✍️ le mie considerazioni

ma un racconto su 𝒄𝒊𝒐’ 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆𝒊 𝒂𝒍 𝑽𝒊𝒏𝒊𝒕𝒂𝒍𝒚… perché a Verona puoi vivertela da spettatore dove chiuso il sipario offri giudizi e incolli un comunicato sui numeri dell’edizione, oppure varchi quella sottile soglia che divide il fruitore dall’operatore e il comunicatore dal testimonial, dove la fiera è il checkpoint e non il capolinea 🚂

Tra il dire e il fare (il vino) c’è di mezzo un mondo chiamato HORECA, all’estero conosciuto come Hospitality, come esistono distributori e agenti… e tu? Esplora oltre la tua conoscenza, condividi la tua, raccogli i trend, discuti sulle novità… e ad ogni incontro incassa senza dimenticare di togliere l’IVA, la scontistica sulle parole è sempre maggiore di quella sul prodotto.

Se non si è in grado di costruire o mettere in discussione questo sistema dalle “mie impressioni “ si finisce a “le mie prigioni” e tutto ciò che succede a Vinitaly, ricorda, 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒆𝒗𝒆 𝒇𝒊𝒏𝒊𝒓𝒆 𝒂 𝑽𝒊𝒏𝒊𝒕𝒂𝒍𝒚… ma questo ve lo racconto nella seconda parte 🤟🏻

#vinitaly #vinitaly2024

Se hai notato anche tu quel cartello che intitolava 𝗜𝗟 𝗩𝗜𝗡𝗢 𝗡𝗔𝗧𝗨𝗥𝗔𝗟𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗘𝗦𝗜𝗦𝗧𝗘 all’evento @vinitriplea sappi che a scriverlo è stato lui: 𝙇𝙪𝙞𝙜𝙞 𝙏𝙚𝙘𝙘𝙚

Si fa un gran parlare di lui e dei suoi vini, ma al momento io l’unica versione che ho è quella di Mario Soldati: “𝑀𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑜 𝑠𝑒 𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑣𝑖𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑢𝑠𝑡𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑓𝑎. 𝑀𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑙𝑜 𝑔𝑢𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑑𝑒 𝑎𝑑𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑝𝑖𝑢’ 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑓𝑎”

…e questa, amici miei è una 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀 𝐃𝐈𝐒𝐎𝐍𝐄𝐒𝐓𝐀, e puoi cambiarci i personaggi ma, quanta politica ci puoi trovar! 🎶

Se hai notato anche tu quel cartello che intitolava 𝗜𝗟 𝗩𝗜𝗡𝗢 𝗡𝗔𝗧𝗨𝗥𝗔𝗟𝗘 𝗡𝗢𝗡 𝗘𝗦𝗜𝗦𝗧𝗘 all’evento @vinitriplea sappi che a scriverlo è stato lui: 𝙇𝙪𝙞𝙜𝙞 𝙏𝙚𝙘𝙘𝙚

Si fa un gran parlare di lui e dei suoi vini, ma al momento io l’unica versione che ho è quella di Mario Soldati: “𝑀𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑜 𝑠𝑒 𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑢𝑛 𝑣𝑖𝑛𝑜 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑢𝑠𝑡𝑎𝑟𝑙𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑓𝑎. 𝑀𝑎 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑙𝑜 𝑔𝑢𝑠𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑑𝑒 𝑎𝑑𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑠𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑝𝑖𝑢’ 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑜 𝑓𝑎”

…e questa, amici miei è una 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀 𝐃𝐈𝐒𝐎𝐍𝐄𝐒𝐓𝐀, e puoi cambiarci i personaggi ma, quanta politica ci puoi trovar! 🎶

ᴄʀɪsᴛᴏ ᴄʜᴇ ɴᴇ sᴀɪ, ti sei fermato a Eboli a 33 mentre qui si continua per Ortona, Tortona, Cortona, Orsogna come il Melendi “𝗰𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗼𝗿 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗱𝗮 𝘀𝗶𝗻 𝗽𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗶𝘀𝗮” seguendo sempre la stessa direzione:

𝗩𝗔’ 𝗗𝗢𝗩𝗘 𝗧𝗜 𝗣𝗢𝗥𝗧𝗔 𝗜𝗟 (𝗹𝗶)𝗖𝗨𝗢𝗥𝗘 ❤️

Alle comparse dedico le parole di De Andrè: “𝖬𝖾𝗀𝗅𝗂𝗈 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖼𝗂 𝗅𝖺𝗌𝖼𝗂𝖺𝗍𝗂 𝖼𝗁𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖼𝗂 𝗆𝖺𝗂 𝗂𝗇𝖼𝗈𝗇𝗍𝗋𝖺𝗍𝗂”

Per tutti gli altri ci saranno sempre queste storie in formato 0.75 da condividere. Non sono chicche, missili o bombe, ma fanno parte di quella “𝖿𝖺𝗏𝗈𝗅𝖺 𝗆𝗂𝖺” che ogni giorno impreziosite.

Anno nuovo, vita nuova? No grazie, amo follemente questa, come suggerisce il cuscino:
𝗟𝗜𝗩𝗘, 𝗟𝗔𝗨𝗚𝗛, 𝗟𝗢𝗩𝗘 🫶🏻

ᴄʀɪsᴛᴏ ᴄʜᴇ ɴᴇ sᴀɪ, ti sei fermato a Eboli a 33 mentre qui si continua per Ortona, Tortona, Cortona, Orsogna come il Melendi “𝗰𝗮𝗺𝗶𝗻𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗼𝗿 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗱𝗮 𝘀𝗶𝗻 𝗽𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗿𝗼 𝘀𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗶𝘀𝗮” seguendo sempre la stessa direzione:

𝗩𝗔’ 𝗗𝗢𝗩𝗘 𝗧𝗜 𝗣𝗢𝗥𝗧𝗔 𝗜𝗟 (𝗹𝗶)𝗖𝗨𝗢𝗥𝗘 ❤️

Alle comparse dedico le parole di De Andrè: “𝖬𝖾𝗀𝗅𝗂𝗈 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖼𝗂 𝗅𝖺𝗌𝖼𝗂𝖺𝗍𝗂 𝖼𝗁𝖾 𝗇𝗈𝗇 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖼𝗂 𝗆𝖺𝗂 𝗂𝗇𝖼𝗈𝗇𝗍𝗋𝖺𝗍𝗂”

Per tutti gli altri ci saranno sempre queste storie in formato 0.75 da condividere. Non sono chicche, missili o bombe, ma fanno parte di quella “𝖿𝖺𝗏𝗈𝗅𝖺 𝗆𝗂𝖺” che ogni giorno impreziosite.

Anno nuovo, vita nuova? No grazie, amo follemente questa, come suggerisce il cuscino:
𝗟𝗜𝗩𝗘, 𝗟𝗔𝗨𝗚𝗛, 𝗟𝗢𝗩𝗘 🫶🏻

𝗡𝗢𝗩𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗢 tra Bologna e Belgrado, più rosso d’amore come l’Aida di Rino Gaetano grazie al 𝐌𝐄𝐑𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐕𝐈 e 𝐖𝐈𝐍𝐄 𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍.

Cosa abbiamo portato a casa?

dalla 𝐅𝐈𝐕𝐈
🍷 il Verduzzo di @az_agr_cecchinimarco
⚡️ il dinamismo di @artico.aziendaagricola
💣 la turbolenza de @_laricolla_
🍕 il Pashka @casebianche da abbinare alla pizza
🌋 il vulcano di competenza chiamato @pieropanwines

da 𝐖𝐈𝐍𝐄 𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍
💪🏻 Il coraggio di @vinarija_dalia
🇦🇱 la coesione degli albanesi
🏺 la storia di @vinarija_jovac
🕺🏼 il dopo fiera organizzato dalla Macedonia del Nord al @radissoncollectionbelgrade
🕶️ la classe di @ikerwine alla postazione @falstaff.magazin

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞𝐫𝐞𝐢
Più attività che coinvolgano la città, gli esercizi e le cantine locali in un sistema di economia circolare durante i giorni di fiera

Più talk e approfondimenti. Le Masterclass sono straordinarie chiavi di lettura ma spesso ci si limita ad assorbire tacitamente dei copioni sensazionalistici in cui si rischia l’autoreferenzialità

Ghiaccio, sputacchiere, tovaglie, punti luce e postazioni per il lavaggio… entrambe le manifestazioni sono dovute correre ai ripari in seguito ad alcune disattenzioni su dotazioni e manutenzione

Organizzare la vendita implementando il modello adottato da Winevision, senza via vai di carrelli e col supporto di personale addetto alla logistica, un po’ come siamo abituati a vedere da IKEA, in un’area specifica del padiglione in cui gli ordini vengono poi ritirati alla fine

Ok l’inserimento dell’olio a Bologna e degli spirits a Belgrado, ma il tentativo è sembrato un po’ timido. Una proposta? Approccio “dual flag” alla Enrico Mattei, il sistema cultura ringrazierà

…torniamo adesso buoni, è iniziato dicembre e terminata questa fase di collaudo, auguro ad entrambe le manifestazioni il meritato decollo 🚀

#mercatofivi #fivi #winevision #winevisionbyopenbalkan

𝗡𝗢𝗩𝗘𝗠𝗕𝗥𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗢 tra Bologna e Belgrado, più rosso d’amore come l’Aida di Rino Gaetano grazie al 𝐌𝐄𝐑𝐂𝐀𝐓𝐎 𝐅𝐈𝐕𝐈 e 𝐖𝐈𝐍𝐄 𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍.

Cosa abbiamo portato a casa?

dalla 𝐅𝐈𝐕𝐈
🍷 il Verduzzo di @az_agr_cecchinimarco
⚡️ il dinamismo di @artico.aziendaagricola
💣 la turbolenza de @_laricolla_
🍕 il Pashka @casebianche da abbinare alla pizza
🌋 il vulcano di competenza chiamato @pieropanwines

da 𝐖𝐈𝐍𝐄 𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍
💪🏻 Il coraggio di @vinarija_dalia
🇦🇱 la coesione degli albanesi
🏺 la storia di @vinarija_jovac
🕺🏼 il dopo fiera organizzato dalla Macedonia del Nord al @radissoncollectionbelgrade
🕶️ la classe di @ikerwine alla postazione @falstaff.magazin

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞𝐫𝐞𝐢
Più attività che coinvolgano la città, gli esercizi e le cantine locali in un sistema di economia circolare durante i giorni di fiera

Più talk e approfondimenti. Le Masterclass sono straordinarie chiavi di lettura ma spesso ci si limita ad assorbire tacitamente dei copioni sensazionalistici in cui si rischia l’autoreferenzialità

Ghiaccio, sputacchiere, tovaglie, punti luce e postazioni per il lavaggio… entrambe le manifestazioni sono dovute correre ai ripari in seguito ad alcune disattenzioni su dotazioni e manutenzione

Organizzare la vendita implementando il modello adottato da Winevision, senza via vai di carrelli e col supporto di personale addetto alla logistica, un po’ come siamo abituati a vedere da IKEA, in un’area specifica del padiglione in cui gli ordini vengono poi ritirati alla fine

Ok l’inserimento dell’olio a Bologna e degli spirits a Belgrado, ma il tentativo è sembrato un po’ timido. Una proposta? Approccio “dual flag” alla Enrico Mattei, il sistema cultura ringrazierà

…torniamo adesso buoni, è iniziato dicembre e terminata questa fase di collaudo, auguro ad entrambe le manifestazioni il meritato decollo 🚀

#mercatofivi #fivi #winevision #winevisionbyopenbalkan

𝙉𝙊𝙉 𝙀’ 𝙐𝙉 𝙍𝙄𝙏𝙊𝙍𝙉𝙊 𝘼𝙇 𝙁𝙐𝙏𝙐𝙍𝙊, 𝙈𝘼 𝘼𝙇 𝙁𝙐𝙏𝙐𝙍𝙄𝙎𝙈𝙊 🚀

L’evento è 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, la logica 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐭𝐭𝐚 e la filosofia ricalca il 𝐭𝐫𝐚𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, eppure il tema è quanto mai 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞, lo dimostrano le parole di Valentina Bertini su @rollingstoneitalia

A parlar di “vino naturale” si rischia di finire in rissa, come negli eventi futuristi e nel più classico dei casi all’italiana, in cui ci si schiera in assetto anti-sommossa da derby e si finisce ad esser tutti giustizialisti quando il tema perfora il muro del pianto sui social.

Esiste, non esiste? Noi possiamo limitarci al 𝐯𝐞𝐫𝐛𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐧𝐭 tra calici mentre lo 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐩𝐭𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭 è compito degli organi preposti, ma non possiamo far finta che questo chiasso non ci assilli in quanto comunicatori. Ecco perchè è nato il manifesto di una degustazione: 𝙑𝙄𝙂𝙉𝙀𝙍𝙊𝙉 𝙫𝙨. 𝙁𝙐𝙏𝙐𝙍𝙄𝙎𝙏𝙄 📰

Come nel 1909, i caratteri de “𝘓𝘦 𝘍𝘪𝘨𝘢𝘳𝘰” hanno plasmato il format della degustazione per seguire il motto di 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢 e “𝘴𝘤𝘢𝘳𝘢𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢” analizzando principi, consensi e controsensi di varie associazioni o certificazioni che per un motivo o l’altro cercano di riavvicinarsi all’elemento terra.

Il terreno di gioco, tra brutalismo e rigenerazione, è a pochi passi dalla storica 𝘓𝘢𝘤𝘦𝘳𝘣𝘢 di Milano, un po’ più ad Est, da @est.milano , dove non si finirà a botte ma ci si aspetta che, prima o poi, quello spazio bianco che segue la dicitura “𝘷𝘪𝘯𝘰 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦” trovi fondamento oltre il nostro parere.

Per il momento mi limito a raccogliere un pensiero multilaterale e citare il fondatore: “𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨’ 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐞’ 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐨 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨”

➡️ Il resto è pubblicato sul blog, link in BIO ✍️

𝙉𝙊𝙉 𝙀’ 𝙐𝙉 𝙍𝙄𝙏𝙊𝙍𝙉𝙊 𝘼𝙇 𝙁𝙐𝙏𝙐𝙍𝙊, 𝙈𝘼 𝘼𝙇 𝙁𝙐𝙏𝙐𝙍𝙄𝙎𝙈𝙊 🚀

L’evento è 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, la logica 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐭𝐭𝐚 e la filosofia ricalca il 𝐭𝐫𝐚𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, eppure il tema è quanto mai 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞, lo dimostrano le parole di Valentina Bertini su @rollingstoneitalia

A parlar di “vino naturale” si rischia di finire in rissa, come negli eventi futuristi e nel più classico dei casi all’italiana, in cui ci si schiera in assetto anti-sommossa da derby e si finisce ad esser tutti giustizialisti quando il tema perfora il muro del pianto sui social.

Esiste, non esiste? Noi possiamo limitarci al 𝐯𝐞𝐫𝐛𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐚𝐧𝐭 tra calici mentre lo 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐩𝐭𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐞𝐧𝐭 è compito degli organi preposti, ma non possiamo far finta che questo chiasso non ci assilli in quanto comunicatori. Ecco perchè è nato il manifesto di una degustazione: 𝙑𝙄𝙂𝙉𝙀𝙍𝙊𝙉 𝙫𝙨. 𝙁𝙐𝙏𝙐𝙍𝙄𝙎𝙏𝙄 📰

Come nel 1909, i caratteri de “𝘓𝘦 𝘍𝘪𝘨𝘢𝘳𝘰” hanno plasmato il format della degustazione per seguire il motto di 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢 e “𝘴𝘤𝘢𝘳𝘢𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰 𝘢𝘭 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢” analizzando principi, consensi e controsensi di varie associazioni o certificazioni che per un motivo o l’altro cercano di riavvicinarsi all’elemento terra.

Il terreno di gioco, tra brutalismo e rigenerazione, è a pochi passi dalla storica 𝘓𝘢𝘤𝘦𝘳𝘣𝘢 di Milano, un po’ più ad Est, da @est.milano , dove non si finirà a botte ma ci si aspetta che, prima o poi, quello spazio bianco che segue la dicitura “𝘷𝘪𝘯𝘰 𝘯𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦” trovi fondamento oltre il nostro parere.

Per il momento mi limito a raccogliere un pensiero multilaterale e citare il fondatore: “𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨’ 𝐜𝐡𝐞 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐞’ 𝐧𝐞𝐜𝐞𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐨 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨”

➡️ Il resto è pubblicato sul blog, link in BIO ✍️

Se 𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 di Machiavelli tratta forma e sostanza del regnante nel tentativo di riavvicinarsi alla casata de’ Medici, 𝐈𝐥 𝐑𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 è quel modello societario che racchiude a sè 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐨 (📸 #1) 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚' 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 (📸 #2) e 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐠𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥𝐞 (📸 #3) chiedendo scusa a sè stesso e ai propri cari per il tempo impiegato verso il prossimo in un sistema imperfetto e camaleontico

𝘐 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰, 𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘢𝘱𝘦𝘳𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘢 𝘛𝘪𝘳𝘢𝘯𝘢:

𝕀 𝐃𝐄 𝐏𝐑𝐈𝐍𝐂𝐈𝐏𝐀𝐓𝐈 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈 tra notizie apparecchiate ad hoc circa il crepuscolo del fine dining o il suo contrario, la realtà è un racconto dadaista come Apollinaire in Alcools e qualche visionario alla Peter Giannini col suo “non teorizzate il bene, fatelo”

𝕀𝕀 𝐋𝐀 𝐌𝐈𝐋𝐈𝐙𝐈𝐀 𝐄 𝐈 𝐌𝐄𝐑𝐂𝐄𝐍𝐀𝐑𝐈 sono lo 𝐬𝐭𝐚𝐟𝐟, una volta considerati 𝐬𝐭𝐮𝐟𝐟 e ora 𝐬𝐭𝐮𝐟 come si dice in Emilia, con i ragionier Filini ad accompagnarci nel gioco ma non nella giustizia e i mega direttori a scardinare o investire nel capitale umano

𝕀𝕀𝕀 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐓𝐀' 𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐈𝐀 informa l’insieme, resta informato fuori dal sistema. 𝐂𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 e 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 sono come paura e amore, distruggono se in eccesso

𝕀𝕍 𝐋𝐀 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐄 𝐔𝐌𝐀𝐍𝐄 è un colpo alla Joe DiMaggio ma ai piú è riservata la gelosissima selvatica solitudine alla Sandro Penna. il metodo, come lo esprime Battiato, sta nell’imparare a sapere 𝐍𝐎𝐍 dire quel che pensi e saper fare ciò che 𝐍𝐎𝐍 ti piace per non fare quello che scappa

𝕍 𝐌𝐀𝐍𝐓𝐄𝐍𝐄𝐑𝐄 𝐋𝐀 𝐅𝐄𝐃𝐄 perché quel che resta da fare ai poeti lo ha detto Saba ma un ristoratore non ha difese contro le ondate di conquistadores rosa in mano e pugnale nell’altra, in cui mercato e faziosità lanciano un “francamente me ne infischio” alle regole che volano via col vento

Chiuso il libro, si apre un ponte. Inaugura a giorni e mentre nella 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐪𝐮𝐢𝐥𝐞 una testa è rivolta in difesa, l’altra sta già sbirciando nuovi orizzonti

Se 𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 di Machiavelli tratta forma e sostanza del regnante nel tentativo di riavvicinarsi alla casata de’ Medici, 𝐈𝐥 𝐑𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 è quel modello societario che racchiude a sè 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐨 (📸 #1) 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚' 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 (📸 #2) e 𝐬𝐜𝐞𝐧𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐠𝐥𝐨𝐛𝐚𝐥𝐞 (📸 #3) chiedendo scusa a sè stesso e ai propri cari per il tempo impiegato verso il prossimo in un sistema imperfetto e camaleontico

𝘐 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘵𝘰𝘭𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰, 𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘢 𝘤𝘢𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘢𝘱𝘦𝘳𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘢 𝘛𝘪𝘳𝘢𝘯𝘢:

𝕀 𝐃𝐄 𝐏𝐑𝐈𝐍𝐂𝐈𝐏𝐀𝐓𝐈 𝐄𝐑𝐄𝐃𝐈𝐓𝐀𝐑𝐈 tra notizie apparecchiate ad hoc circa il crepuscolo del fine dining o il suo contrario, la realtà è un racconto dadaista come Apollinaire in Alcools e qualche visionario alla Peter Giannini col suo “non teorizzate il bene, fatelo”

𝕀𝕀 𝐋𝐀 𝐌𝐈𝐋𝐈𝐙𝐈𝐀 𝐄 𝐈 𝐌𝐄𝐑𝐂𝐄𝐍𝐀𝐑𝐈 sono lo 𝐬𝐭𝐚𝐟𝐟, una volta considerati 𝐬𝐭𝐮𝐟𝐟 e ora 𝐬𝐭𝐮𝐟 come si dice in Emilia, con i ragionier Filini ad accompagnarci nel gioco ma non nella giustizia e i mega direttori a scardinare o investire nel capitale umano

𝕀𝕀𝕀 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐓𝐀' 𝐄 𝐏𝐀𝐑𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐈𝐀 informa l’insieme, resta informato fuori dal sistema. 𝐂𝐨𝐧𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 e 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 sono come paura e amore, distruggono se in eccesso

𝕀𝕍 𝐋𝐀 𝐅𝐎𝐑𝐓𝐔𝐍𝐀 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐄 𝐔𝐌𝐀𝐍𝐄 è un colpo alla Joe DiMaggio ma ai piú è riservata la gelosissima selvatica solitudine alla Sandro Penna. il metodo, come lo esprime Battiato, sta nell’imparare a sapere 𝐍𝐎𝐍 dire quel che pensi e saper fare ciò che 𝐍𝐎𝐍 ti piace per non fare quello che scappa

𝕍 𝐌𝐀𝐍𝐓𝐄𝐍𝐄𝐑𝐄 𝐋𝐀 𝐅𝐄𝐃𝐄 perché quel che resta da fare ai poeti lo ha detto Saba ma un ristoratore non ha difese contro le ondate di conquistadores rosa in mano e pugnale nell’altra, in cui mercato e faziosità lanciano un “francamente me ne infischio” alle regole che volano via col vento

Chiuso il libro, si apre un ponte. Inaugura a giorni e mentre nella 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐪𝐮𝐢𝐥𝐞 una testa è rivolta in difesa, l’altra sta già sbirciando nuovi orizzonti

𝗦𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗲𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗼 21 𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗶 ma in questi 21 giorni trascorsi a Tirana, al 21’ piano, per avviare un nuovo fine dining da 21 posti a sedere, ho avvertito un peso maggiore.

Solitamente quando si va all’estero le prime parole che si imparano sono le parolacce ma in questo caso sono state “𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲” e “𝗽𝗿𝗲𝗴𝗼” vista l’accoglienza nei miei confronti.

Sarà un lungo lavoro di scambi, tra chi organizza e chi esegue, chi ricerca e chi valorizza, chi verrà in cima al locale e chi contribuirà dall’altra parte dell’Adriatico, onorato di redigere quella che sarà oltre una completa e dettagliata carta vini, un piccolo sogno che si realizza potendo incidere su carta ogni memoria, desiderio, vizio e sorriso all’interno di differenti percorsi che al momento posso solo rivelarvi saranno così suddivisi:

🌎 𝗚𝗘𝗢𝗚𝗥𝗔𝗙𝗜𝗔: un viaggio attraverso gli areali, i vitigni autoctoni e i terroirs

🏺 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔: le annate storiche, le verticali dei vini pluripremiati e le Cantine che hanno segnato la storia

✍️ 𝗣𝗢𝗘𝗦𝗜𝗔: i vini da meditazione, da dessert, da focolaio domestico e da sorseggiare in terrazza in compagnia di sigaro e cattive abitudini

🧪 𝗕𝗜𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗔: le birre, i sidri, i succhi, le acque e tutto quello che ruota attorno al binomio elemento-bevanda

Nel frattempo, datemi altri 21 giorni… giusto il tempo di provare e sbagliare un po’ prima di potervi accogliere qui, dove Albania non significa 𝗩𝗔𝗖𝗔𝗡𝗭𝗔 𝗟𝗢𝗪 𝗖𝗢𝗦𝗧 e se non vieni 𝗔𝗡𝗢𝗧𝗛𝗘𝗥 𝗢𝗡𝗘 𝗕𝗜𝗧𝗘𝗦 𝗧𝗛𝗘 𝗗𝗨𝗦𝗧 🤟🏻

𝗦𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹’𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮 𝗽𝗲𝘀𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗼 21 𝗴𝗿𝗮𝗺𝗺𝗶 ma in questi 21 giorni trascorsi a Tirana, al 21’ piano, per avviare un nuovo fine dining da 21 posti a sedere, ho avvertito un peso maggiore.

Solitamente quando si va all’estero le prime parole che si imparano sono le parolacce ma in questo caso sono state “𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲” e “𝗽𝗿𝗲𝗴𝗼” vista l’accoglienza nei miei confronti.

Sarà un lungo lavoro di scambi, tra chi organizza e chi esegue, chi ricerca e chi valorizza, chi verrà in cima al locale e chi contribuirà dall’altra parte dell’Adriatico, onorato di redigere quella che sarà oltre una completa e dettagliata carta vini, un piccolo sogno che si realizza potendo incidere su carta ogni memoria, desiderio, vizio e sorriso all’interno di differenti percorsi che al momento posso solo rivelarvi saranno così suddivisi:

🌎 𝗚𝗘𝗢𝗚𝗥𝗔𝗙𝗜𝗔: un viaggio attraverso gli areali, i vitigni autoctoni e i terroirs

🏺 𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗔: le annate storiche, le verticali dei vini pluripremiati e le Cantine che hanno segnato la storia

✍️ 𝗣𝗢𝗘𝗦𝗜𝗔: i vini da meditazione, da dessert, da focolaio domestico e da sorseggiare in terrazza in compagnia di sigaro e cattive abitudini

🧪 𝗕𝗜𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗔: le birre, i sidri, i succhi, le acque e tutto quello che ruota attorno al binomio elemento-bevanda

Nel frattempo, datemi altri 21 giorni… giusto il tempo di provare e sbagliare un po’ prima di potervi accogliere qui, dove Albania non significa 𝗩𝗔𝗖𝗔𝗡𝗭𝗔 𝗟𝗢𝗪 𝗖𝗢𝗦𝗧 e se non vieni 𝗔𝗡𝗢𝗧𝗛𝗘𝗥 𝗢𝗡𝗘 𝗕𝗜𝗧𝗘𝗦 𝗧𝗛𝗘 𝗗𝗨𝗦𝗧 🤟🏻

QUESTA NON È UNA 𝗣𝗢𝗟𝗘𝗠𝗜𝗖𝗔, È UNA 𝗥𝗜𝗩𝗢𝗟𝗧𝗔!

𝙎𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙗𝙚𝙣𝙥𝙚𝙣𝙨𝙖𝙣𝙤, 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙩𝙚𝙣𝙙𝙤𝙣𝙤 𝙡𝙖 𝙘𝙤𝙣𝙤𝙨𝙘𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙖𝙨𝙨𝙤𝙡𝙪𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙢𝙖𝙩𝙚𝙧𝙞𝙖 𝙞𝙣𝙚𝙨𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙢𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙫𝙤𝙜𝙡𝙞𝙤𝙣𝙤 𝙢𝙖𝙘𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙧𝙚𝙩𝙤𝙧𝙞𝙘𝙖 𝙚 𝙗𝙧𝙞𝙡𝙡𝙖𝙣𝙩𝙞𝙣𝙞 𝙡’𝙞𝙣𝙜𝙧𝙖𝙣𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙖𝙧𝙧𝙪𝙜𝙜𝙞𝙣𝙞𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙜𝙞𝙧𝙖 𝙖 𝙛𝙖𝙩𝙞𝙘𝙖 𝙩𝙧𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙙𝙪𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙨𝙪𝙢𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚

@nello.gatti : 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗼 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 “𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗻𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮𝘀” 𝗺𝗮 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁’𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 perché siamo diventati più tendenti al Machiavelli che Veronelli. Si esibisce tanto, ascolta poco, viaggia solo se è gratis e beve solo in cambio di un post. C’è un buco nero tra domanda e offerta, tra società dei consumi e digitale. Noi possiamo tirare una fune dall’altro lato ma se siamo gli stessi a barare, la stiamo avvolgendo al collo del produttore anziché contribuire per integrarne la conoscenza. Il vino non è un argomento semplice ma nemmeno una lobby, proporrei più storie e meno stories. I social? Come il calice per un vino, mostra il contenuto finale, ma il grosso si fa dietro le quinte e lontano dagli schermi

@clarettablu : 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚. Per onestà e per amore del vino, bisognerebbe essere trasparenti, senza tentativi di fare "l'influencer" perché il rischio è che andiate ad influenzare dubbi profili cingalesi e rubare! Millantare followers comparsi in una notte o vantarsi dei likes ottenuti dopo pochi minuti barando non fa di voi dei professionisti, anzi, vi immerge in quelle invidie cui vi servite per contaminare un mondo che quotidianamente tocchiamo anche noi da vicino, dove lo scambio del like vale più di quello d'opinione. Lavorare nel mondo del vino è una conquista, lontana dai riflettori e da consensi, tutto il resto è fuffa. Tutti possiamo essere, uno nessuno e centomila

𝐈𝐧 𝐯𝐢𝐠𝐧𝐚 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐮𝐧’𝐚𝐧𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞. 𝐍𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐫à 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚?

QUESTA NON È UNA 𝗣𝗢𝗟𝗘𝗠𝗜𝗖𝗔, È UNA 𝗥𝗜𝗩𝗢𝗟𝗧𝗔!

𝙎𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙦𝙪𝙚𝙡𝙡𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙗𝙚𝙣𝙥𝙚𝙣𝙨𝙖𝙣𝙤, 𝙘𝙝𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙧𝙚𝙩𝙚𝙣𝙙𝙤𝙣𝙤 𝙡𝙖 𝙘𝙤𝙣𝙤𝙨𝙘𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙖𝙨𝙨𝙤𝙡𝙪𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙪𝙣𝙖 𝙢𝙖𝙩𝙚𝙧𝙞𝙖 𝙞𝙣𝙚𝙨𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙢𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙫𝙤𝙜𝙡𝙞𝙤𝙣𝙤 𝙢𝙖𝙘𝙘𝙝𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙧𝙚𝙩𝙤𝙧𝙞𝙘𝙖 𝙚 𝙗𝙧𝙞𝙡𝙡𝙖𝙣𝙩𝙞𝙣𝙞 𝙡’𝙞𝙣𝙜𝙧𝙖𝙣𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙖𝙧𝙧𝙪𝙜𝙜𝙞𝙣𝙞𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙜𝙞𝙧𝙖 𝙖 𝙛𝙖𝙩𝙞𝙘𝙖 𝙩𝙧𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙙𝙪𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚 𝙚 𝙘𝙤𝙣𝙨𝙪𝙢𝙖𝙩𝙤𝙧𝙚

@nello.gatti : 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗼 𝘀𝗽𝗲𝘀𝘀𝗼 “𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗻𝗼 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮𝘀” 𝗺𝗮 𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁’𝗲𝗿𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 perché siamo diventati più tendenti al Machiavelli che Veronelli. Si esibisce tanto, ascolta poco, viaggia solo se è gratis e beve solo in cambio di un post. C’è un buco nero tra domanda e offerta, tra società dei consumi e digitale. Noi possiamo tirare una fune dall’altro lato ma se siamo gli stessi a barare, la stiamo avvolgendo al collo del produttore anziché contribuire per integrarne la conoscenza. Il vino non è un argomento semplice ma nemmeno una lobby, proporrei più storie e meno stories. I social? Come il calice per un vino, mostra il contenuto finale, ma il grosso si fa dietro le quinte e lontano dagli schermi

@clarettablu : 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐯𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐟𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚. Per onestà e per amore del vino, bisognerebbe essere trasparenti, senza tentativi di fare "l'influencer" perché il rischio è che andiate ad influenzare dubbi profili cingalesi e rubare! Millantare followers comparsi in una notte o vantarsi dei likes ottenuti dopo pochi minuti barando non fa di voi dei professionisti, anzi, vi immerge in quelle invidie cui vi servite per contaminare un mondo che quotidianamente tocchiamo anche noi da vicino, dove lo scambio del like vale più di quello d'opinione. Lavorare nel mondo del vino è una conquista, lontana dai riflettori e da consensi, tutto il resto è fuffa. Tutti possiamo essere, uno nessuno e centomila

𝐈𝐧 𝐯𝐢𝐠𝐧𝐚 è 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐮𝐧’𝐚𝐧𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞. 𝐍𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐫à 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐨 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐢𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚?

ʟ’ɪᴛᴀʟɪᴀ è ᴜɴᴀ ʀᴇᴘᴜʙʙʟɪᴄᴀ ᴅᴇᴍᴏᴄʀᴀᴛɪᴄᴀ ғᴏɴᴅᴀᴛᴀ sᴜʟʟᴀ sᴘᴇʀᴀɴᴢᴀ e Milano ne è la capitale morale.

È una città in movimento e tu puoi ritrovarti in pista da ballo, di atterraggio, decollo o su un tapis roulant, dipende dalla motivazione che ti ha portato ad emergere o sommergerti nelle sabbie mobili della pianura.

È piena di locali e di gente quando la si vive senza schemi e senza routine, altrimenti serve tinder per non ritrovarti tra colleghi per un selfie da postare tra l’agnognato weekend e il maledetto lunedì, dove risiede la tua libertà vigilata.

Si maschera l’accento per raggiungere l’imbruttito ma da giù continuano ad arrivare pacchi di olio e vino (in alcuni casi anche la paghetta) perché lo sai, i prezzi qui sono folli e Milano non è alla portata dei benpensanti, preferisce i benestanti.

Spero quindi di averti regalato un sorriso durante questi otto mesi attorno alla Madunina, è stato un continuo ciak-azione di quella che potremmo definire una fiction, o meglio 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗙𝗜𝗖𝗧𝗜𝗢𝗡 dove quotidianamente i protagonisti eravate voi, il vino e la speranza.

E io? Come Marcello D’Orta “𝙨𝙥𝙚𝙧𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙢𝙚 𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙫𝙤”

#eventimilano

ʟ’ɪᴛᴀʟɪᴀ è ᴜɴᴀ ʀᴇᴘᴜʙʙʟɪᴄᴀ ᴅᴇᴍᴏᴄʀᴀᴛɪᴄᴀ ғᴏɴᴅᴀᴛᴀ sᴜʟʟᴀ sᴘᴇʀᴀɴᴢᴀ e Milano ne è la capitale morale.

È una città in movimento e tu puoi ritrovarti in pista da ballo, di atterraggio, decollo o su un tapis roulant, dipende dalla motivazione che ti ha portato ad emergere o sommergerti nelle sabbie mobili della pianura.

È piena di locali e di gente quando la si vive senza schemi e senza routine, altrimenti serve tinder per non ritrovarti tra colleghi per un selfie da postare tra l’agnognato weekend e il maledetto lunedì, dove risiede la tua libertà vigilata.

Si maschera l’accento per raggiungere l’imbruttito ma da giù continuano ad arrivare pacchi di olio e vino (in alcuni casi anche la paghetta) perché lo sai, i prezzi qui sono folli e Milano non è alla portata dei benpensanti, preferisce i benestanti.

Spero quindi di averti regalato un sorriso durante questi otto mesi attorno alla Madunina, è stato un continuo ciak-azione di quella che potremmo definire una fiction, o meglio 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗙𝗜𝗖𝗧𝗜𝗢𝗡 dove quotidianamente i protagonisti eravate voi, il vino e la speranza.

E io? Come Marcello D’Orta “𝙨𝙥𝙚𝙧𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙢𝙚 𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙫𝙤”

#eventimilano

𝗢𝗣𝗦! 𝗪𝗘 𝗗𝗜𝗗 𝗜𝗧 𝗔𝗚𝗔𝗜𝗡! 😎

Siamo tornati a Londra, in compagnia di 7 Cantine e 2 produttori di spirits. In meno di 24h è andata così:

📍𝓑𝓮𝓼𝓽 𝓼𝓸𝓶𝓶𝓮𝓵𝓲𝓮𝓻 𝓤𝓚 - la competizione che ha sancito la vittoria di @giuseppedaniel (complimenti ancora 👏🏻) è anche stato un importante momento di confronto con l’alta ristorazione e i sommelier londinesi

📍𝓟𝓸𝓻𝓽𝓯𝓸𝓵𝓲𝓸 𝓽𝓪𝓼𝓽𝓲𝓷𝓰 - un evento privato dedicato a buyers, stampa e comparto hospitality, ospitati nella magnifica location di @robicosta_ a Soho

Accorciare le distanze tra produttori e importatori, tra professionisti e consumatori, tra sommelier e comunicatori per tracciare insieme quelle condizioni volte allo sviluppo culturale, relazionale e di business.

Come nella canzone dei Queen: “𝐼𝑡 𝑎𝑖𝑛’𝑡 𝑚𝑢𝑐ℎ 𝐼’𝑚 𝑎𝑠𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑖𝑓 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑎𝑛𝑡 𝑡ℎ𝑒 𝑡𝑟𝑢𝑡ℎ. 𝐻𝑒𝑟𝑒’𝑠 𝑡𝑜 𝑡ℎ𝑒 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑓𝑜𝑟 𝑡ℎ𝑒 𝑑𝑟𝑒𝑎𝑚𝑠 𝑜𝑓 𝑦𝑜𝑢𝑡ℎ” ❤️

𝗢𝗣𝗦! 𝗪𝗘 𝗗𝗜𝗗 𝗜𝗧 𝗔𝗚𝗔𝗜𝗡! 😎

Siamo tornati a Londra, in compagnia di 7 Cantine e 2 produttori di spirits. In meno di 24h è andata così:

📍𝓑𝓮𝓼𝓽 𝓼𝓸𝓶𝓶𝓮𝓵𝓲𝓮𝓻 𝓤𝓚 - la competizione che ha sancito la vittoria di @giuseppedaniel (complimenti ancora 👏🏻) è anche stato un importante momento di confronto con l’alta ristorazione e i sommelier londinesi

📍𝓟𝓸𝓻𝓽𝓯𝓸𝓵𝓲𝓸 𝓽𝓪𝓼𝓽𝓲𝓷𝓰 - un evento privato dedicato a buyers, stampa e comparto hospitality, ospitati nella magnifica location di @robicosta_ a Soho

Accorciare le distanze tra produttori e importatori, tra professionisti e consumatori, tra sommelier e comunicatori per tracciare insieme quelle condizioni volte allo sviluppo culturale, relazionale e di business.

Come nella canzone dei Queen: “𝐼𝑡 𝑎𝑖𝑛’𝑡 𝑚𝑢𝑐ℎ 𝐼’𝑚 𝑎𝑠𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑖𝑓 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑎𝑛𝑡 𝑡ℎ𝑒 𝑡𝑟𝑢𝑡ℎ. 𝐻𝑒𝑟𝑒’𝑠 𝑡𝑜 𝑡ℎ𝑒 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑓𝑜𝑟 𝑡ℎ𝑒 𝑑𝑟𝑒𝑎𝑚𝑠 𝑜𝑓 𝑦𝑜𝑢𝑡ℎ” ❤️

ᴄᴏsᴇ ᴅᴀ ғᴀʀᴇ ᴀ ʟᴏɴᴅʀᴀ ɪɴ 24 ᴏʀᴇ ?
𝗧𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗰𝗶!

...e allora, vai alla @london_wine_fair accompagnato da @giorgia.dalsoglio del team @5hats_official_ per immergerti nel mercato, analizzare i trend, conoscere i buyer e confrontarti con le Cantine presenti da tutto il mondo 🌍

🏆 ritira il premio @winetravelawards (e siamo a 2)
🥂 fai visita ad @alessio.v91 al @67pall_mall
🥩 vai a cena da @robicosta_ al @macellaiorc
🥳 concludi la serata da @francescofantinel al @garum_london

e poi preparati… ʟᴜɴᴇᴅɪ 12 ɢɪᴜɢɴᴏ saremo nuovamente qui insieme a @uksommelier (e non è finita qui, ma tenete a mente i nomi sopra citati) 💪🏻

se 𝗟𝗢𝗡𝗗𝗢𝗡 𝗖𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚, Italia risponde! 🤙🏻

#londonwinefair #londonwinefair2023 #wesanderson

ᴄᴏsᴇ ᴅᴀ ғᴀʀᴇ ᴀ ʟᴏɴᴅʀᴀ ɪɴ 24 ᴏʀᴇ ?
𝗧𝗿𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮𝗿𝗰𝗶!

...e allora, vai alla @london_wine_fair accompagnato da @giorgia.dalsoglio del team @5hats_official_ per immergerti nel mercato, analizzare i trend, conoscere i buyer e confrontarti con le Cantine presenti da tutto il mondo 🌍

🏆 ritira il premio @winetravelawards (e siamo a 2)
🥂 fai visita ad @alessio.v91 al @67pall_mall
🥩 vai a cena da @robicosta_ al @macellaiorc
🥳 concludi la serata da @francescofantinel al @garum_london

e poi preparati… ʟᴜɴᴇᴅɪ 12 ɢɪᴜɢɴᴏ saremo nuovamente qui insieme a @uksommelier (e non è finita qui, ma tenete a mente i nomi sopra citati) 💪🏻

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#londonwinefair #londonwinefair2023 #wesanderson

Questo 𝗩𝗜𝗡𝗜𝗧𝗔𝗟𝗬 è stato per noi una raccolta di testimonianze che dai padiglioni di Verona ci hanno trasmesso storie, volti e territori che vogliamo tradurre in 𝗩𝗜𝗡𝗜𝓽ꫀ𝘳𝘳ꪮ𝓲𝘳

Vi sveliamo i 10 protagonisti che ci guideranno nelle prossime pubblicazioni, nell’attesa di ascoltare il loro concetto di “𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘪𝘳”.

#vinitaly2023 #vinitaly #vinitalyandthecity

Questo 𝗩𝗜𝗡𝗜𝗧𝗔𝗟𝗬 è stato per noi una raccolta di testimonianze che dai padiglioni di Verona ci hanno trasmesso storie, volti e territori che vogliamo tradurre in 𝗩𝗜𝗡𝗜𝓽ꫀ𝘳𝘳ꪮ𝓲𝘳

Vi sveliamo i 10 protagonisti che ci guideranno nelle prossime pubblicazioni, nell’attesa di ascoltare il loro concetto di “𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘪𝘳”.

#vinitaly2023 #vinitaly #vinitalyandthecity

𝗖𝗛𝗜 𝗙𝗘𝗥𝗠𝗘𝗥𝗔’ 𝗟𝗔 𝗠𝗨𝗦𝗜𝗖𝗔? 😏
La SIAE, i Pooh ci erano arrivati già nel 1981.

...mentre 𝗰𝗵𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗲𝗿𝗮’ 𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝗰𝗮𝗹𝗲𝗽𝗶𝗼? Noi stessi, se non individuiamo un filo conduttore per promuoverlo sotto forma di "sistema".

Sicuramente un'ottima iniziativa è stata quella di organizzare 𝗕𝗘𝗥𝗚𝗔𝗠𝗢 𝗘𝗡 𝗣𝗥𝗜𝗠𝗘𝗨𝗥, un'anteprima che prende ispirazione da Bordeaux non solo nel modus operandi in quanto qui il taglio bordolese è un po' lo zoccolo duro della produzione, ma permette di parafrasare assaggi "atti a divenire" e conoscere l'intera gamma di 12 apostoli del territorio rappresentati qui a Grumello del Monte.

Tra assaggi in anteprima, una Masterclass condotta da @filippo.bartolotta in cui 𝗖𝗮𝗯𝗲𝗿𝗻𝗲𝘁 𝗦𝗮𝘂𝘃𝗶𝗴𝗻𝗼𝗻 e 𝗠𝗲𝗿𝗹𝗼𝘁 sono un viaggio nel tempo suddiviso in 3 sequenze temporali (passato remoto - passato prossimo - presente) ed un carosello di prime impressioni, a voce alta mi sento di condividere con voi alcuni quesiti che saranno i nodi centrali circa la sopravvivenza o la rivincita di questo esteso areale compreso tra Cherio e Oglio.

1️⃣ Il Cabernet Sauvignon, visti gli indomabili problemi legati al mal dell'esca, potrebbe lasciare spazio alle altre varietà principalmente impiegate, in primis il Merlot, o come il Colleoni c'è da combattere ad oltranza?

2️⃣ Influenzati dalla dominazione della Serenissima, anche in questa zona sono sempre più frequenti appassimenti e vendemmie tardive. Sono ben contestualizzate o rischiano di essere un'emulazione che li colloca un gradino più in basso della Valpolicella?

3️⃣ Taglio bordolese o autoctoni, entrambi hanno un legame secolare con la viticoltura locale. Ma dove dovrebbe insistere la nuova comunicazione, sulla difesa dei rossi ruspanti filo-francesi o sulle varietà ai più sconosciute, quali Merera e Franconia?

A voi le risposte, a noi le considerazioni. Robby Facchinetti che è DOC del territorio forse ha la risposta anche a questo 😉

📸 @alessiazamparioloph

#bergamoenprimeur #siae

𝗖𝗛𝗜 𝗙𝗘𝗥𝗠𝗘𝗥𝗔’ 𝗟𝗔 𝗠𝗨𝗦𝗜𝗖𝗔? 😏
La SIAE, i Pooh ci erano arrivati già nel 1981.

...mentre 𝗰𝗵𝗶 𝗳𝗲𝗿𝗺𝗲𝗿𝗮’ 𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝗰𝗮𝗹𝗲𝗽𝗶𝗼? Noi stessi, se non individuiamo un filo conduttore per promuoverlo sotto forma di "sistema".

Sicuramente un'ottima iniziativa è stata quella di organizzare 𝗕𝗘𝗥𝗚𝗔𝗠𝗢 𝗘𝗡 𝗣𝗥𝗜𝗠𝗘𝗨𝗥, un'anteprima che prende ispirazione da Bordeaux non solo nel modus operandi in quanto qui il taglio bordolese è un po' lo zoccolo duro della produzione, ma permette di parafrasare assaggi "atti a divenire" e conoscere l'intera gamma di 12 apostoli del territorio rappresentati qui a Grumello del Monte.

Tra assaggi in anteprima, una Masterclass condotta da @filippo.bartolotta in cui 𝗖𝗮𝗯𝗲𝗿𝗻𝗲𝘁 𝗦𝗮𝘂𝘃𝗶𝗴𝗻𝗼𝗻 e 𝗠𝗲𝗿𝗹𝗼𝘁 sono un viaggio nel tempo suddiviso in 3 sequenze temporali (passato remoto - passato prossimo - presente) ed un carosello di prime impressioni, a voce alta mi sento di condividere con voi alcuni quesiti che saranno i nodi centrali circa la sopravvivenza o la rivincita di questo esteso areale compreso tra Cherio e Oglio.

1️⃣ Il Cabernet Sauvignon, visti gli indomabili problemi legati al mal dell'esca, potrebbe lasciare spazio alle altre varietà principalmente impiegate, in primis il Merlot, o come il Colleoni c'è da combattere ad oltranza?

2️⃣ Influenzati dalla dominazione della Serenissima, anche in questa zona sono sempre più frequenti appassimenti e vendemmie tardive. Sono ben contestualizzate o rischiano di essere un'emulazione che li colloca un gradino più in basso della Valpolicella?

3️⃣ Taglio bordolese o autoctoni, entrambi hanno un legame secolare con la viticoltura locale. Ma dove dovrebbe insistere la nuova comunicazione, sulla difesa dei rossi ruspanti filo-francesi o sulle varietà ai più sconosciute, quali Merera e Franconia?

A voi le risposte, a noi le considerazioni. Robby Facchinetti che è DOC del territorio forse ha la risposta anche a questo 😉

📸 @alessiazamparioloph

#bergamoenprimeur #siae

non vive di solo Tempranillo la RIBERA DEL DUERO ❤��️

#visitspain

non vive di solo Tempranillo la RIBERA DEL DUERO ❤️

#visitspain

𝗥𝗜𝗣𝗔𝗥𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘 💘
L’unica fiction capace di raccontare ad ogni calice una fase della love story tra Amineh ed Enzo, rispettivamente i PAKRAVAN PAPI.

In onda da @est.milano nel nuovo programma @calici.urbani , gli ospiti si sono accomodati per partire in un viaggio di sola andata che attraversa la Persia, Firenze, Bordeaux ed infine, senza rimanere a bocca (e gola) asciutta… Riparbella! 🙌🏻

È proprio vero, 𝘪𝘯 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘷𝘪𝘯𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘪 𝘧𝘶𝘨𝘨𝘦 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘯𝘰 𝘱𝘰𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢 𝘳𝘪𝘶𝘯𝘪𝘳𝘤𝘪!

🍷 𝗚𝗔𝗕𝗕𝗥𝗜𝗖𝗖𝗜𝗢 - lui ragazzo di campagna maremmano, lei affascinante studentessa d’arte nata a Tehran. L’inizio della love story comincia dopo il disastro di Firenze del 66’ e ritrova nel Sangiovese piccolo un nuovo inizio, il loro.

🍷 𝗦𝗘𝗥𝗥𝗔 𝗗𝗘’ 𝗖𝗢𝗖𝗖𝗜 - il vino è in questo periodo ancora l’hobby di famiglia e mentre lui assume un incarico dirigenziale in FIAT, lei compie numerosi viaggi in Francia. Il cuore resta in maremma ma la testa continua a girare attorno a un vitigno: lo Chardonnay. Ne nascerà questo vino in cui lui, maledetto toscano, asseconda la richiesta con un filo d’astuzia, un 10% di Malvasia, boia deh!

🍷 𝗖𝗔𝗡𝗖𝗘𝗟𝗟𝗔𝗜𝗔 - sono gli anni dell’espansione, lui apporta un nuovo modello in Azienda, lei un nuovo modello nei vini: Bordeaux. Il triangolo no? In questo caso l’hanno considerato! Con l’ingresso di Graziana Grassini, collaboratrice nientepopodimeno di Giacomo Tachis, si traccia attorno alla Cantina un triangolo equilatero tra conoscenza del territorio, dei vitigni e dell’enologia applicata in Cantina.

🍷 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗣𝗔𝗥𝗜 - si lavora su estensione, zonazione e processi. Intervengono adesso anche i due figli della coppia e si punta ancora più in alto. Dove? Lassù, su quella porzione con argille “a palombini”… è li che pianteremo il Merlot! Ma attenzione, l’indomabile toscano non può non metterci lo zampino anche stavolta, non siamo mica a Pomerol, vogliamo carattere toscano nei nostri vini!

…e la storia finì senza una vera fine, perché lo abbiamo promesso, quest’estate invece di Ibiza, vorremmo portarvi tutti a 𝙍𝙞𝙥𝙖𝙧𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖! 🫶🏻

📸 ph: @mattia.metta

𝗥𝗜𝗣𝗔𝗥𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘 💘
L’unica fiction capace di raccontare ad ogni calice una fase della love story tra Amineh ed Enzo, rispettivamente i PAKRAVAN PAPI.

In onda da @est.milano nel nuovo programma @calici.urbani , gli ospiti si sono accomodati per partire in un viaggio di sola andata che attraversa la Persia, Firenze, Bordeaux ed infine, senza rimanere a bocca (e gola) asciutta… Riparbella! 🙌🏻

È proprio vero, 𝘪𝘯 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘷𝘪𝘯𝘤𝘦 𝘤𝘩𝘪 𝘧𝘶𝘨𝘨𝘦 𝘮𝘢 𝘪𝘭 𝘷𝘪𝘯𝘰 𝘱𝘰𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘴𝘤𝘦 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘢 𝘳𝘪𝘶𝘯𝘪𝘳𝘤𝘪!

🍷 𝗚𝗔𝗕𝗕𝗥𝗜𝗖𝗖𝗜𝗢 - lui ragazzo di campagna maremmano, lei affascinante studentessa d’arte nata a Tehran. L’inizio della love story comincia dopo il disastro di Firenze del 66’ e ritrova nel Sangiovese piccolo un nuovo inizio, il loro.

🍷 𝗦𝗘𝗥𝗥𝗔 𝗗𝗘’ 𝗖𝗢𝗖𝗖𝗜 - il vino è in questo periodo ancora l’hobby di famiglia e mentre lui assume un incarico dirigenziale in FIAT, lei compie numerosi viaggi in Francia. Il cuore resta in maremma ma la testa continua a girare attorno a un vitigno: lo Chardonnay. Ne nascerà questo vino in cui lui, maledetto toscano, asseconda la richiesta con un filo d’astuzia, un 10% di Malvasia, boia deh!

🍷 𝗖𝗔𝗡𝗖𝗘𝗟𝗟𝗔𝗜𝗔 - sono gli anni dell’espansione, lui apporta un nuovo modello in Azienda, lei un nuovo modello nei vini: Bordeaux. Il triangolo no? In questo caso l’hanno considerato! Con l’ingresso di Graziana Grassini, collaboratrice nientepopodimeno di Giacomo Tachis, si traccia attorno alla Cantina un triangolo equilatero tra conoscenza del territorio, dei vitigni e dell’enologia applicata in Cantina.

🍷 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗢 𝗗𝗘𝗟 𝗣𝗔𝗥𝗜 - si lavora su estensione, zonazione e processi. Intervengono adesso anche i due figli della coppia e si punta ancora più in alto. Dove? Lassù, su quella porzione con argille “a palombini”… è li che pianteremo il Merlot! Ma attenzione, l’indomabile toscano non può non metterci lo zampino anche stavolta, non siamo mica a Pomerol, vogliamo carattere toscano nei nostri vini!

…e la storia finì senza una vera fine, perché lo abbiamo promesso, quest’estate invece di Ibiza, vorremmo portarvi tutti a 𝙍𝙞𝙥𝙖𝙧𝙗𝙚𝙡𝙡𝙖! 🫶🏻

📸 ph: @mattia.metta

𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 @meranowinefestival_official :ero appena rientrato da Londra e non sapevo nemmeno chi fosse questo famigerato Helmuth 😅

𝗣𝗼𝗶 𝗰'è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼: ero presso la postazione di un produttore, tanti biglietti da visita ma ancora un perfetto sconosciuto ai piani alti 🧐

𝗜𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼: ci hanno finalmente presentati e ho avuto modo di conoscere persone tuttora legate alla manifestazione che oggi sono diventate amiche, @hipster_wine e @simonagsommelier sto parlando di voi 🫶🏻

Quest’anno ho saltato la 31’ edizione per via di un altro impegno lavorativo, ma ci siamo rifatti al 𝗪𝗶𝗻𝗲&𝗦𝗶𝗲𝗻𝗮, perché? Ve lo spiego subito:

👉🏻𝗠𝗘𝗥𝗔𝗡𝗢 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗙𝗘𝗦𝗧𝗜𝗩𝗔𝗟
👉🏻𝗣𝗥𝗢𝗗𝗨𝗧𝗧𝗢𝗥𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗚𝗨𝗜𝗗𝗔 𝗪𝗜𝗡𝗘𝗛𝗨𝗡𝗧𝗘𝗥
👉🏻𝗠𝗘𝗥𝗖𝗔𝗧𝗢 𝗨𝗞

saranno i 3 pilastri di un nuovo progetto coordinato da @5hats_official_ e… senza fare troppo spoiler, posso solo dirvi che se il mercato britannico aumenta le ostilità dopo la Brexit, noi vogliamo costruirci un ponte che sia ancora più solido e parli ancor di più italiano… una missione 𝗕𝗥𝗘𝗫𝗜𝗧𝗔𝗟𝗬 insomma! 🇬🇧🇮🇹

Unire le comunità attraverso la cultura, proprio come aveva fatto Mazzini qui a Londra, solo che le nostre storie non si insegnano a scuola ma ruotano attorno ad un calice. Che poi in fin dei conti, non pensi sia cultura anche questa?

#meranowinefestival

𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗶𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 @meranowinefestival_official :ero appena rientrato da Londra e non sapevo nemmeno chi fosse questo famigerato Helmuth 😅

𝗣𝗼𝗶 𝗰'è 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗼: ero presso la postazione di un produttore, tanti biglietti da visita ma ancora un perfetto sconosciuto ai piani alti 🧐

𝗜𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼: ci hanno finalmente presentati e ho avuto modo di conoscere persone tuttora legate alla manifestazione che oggi sono diventate amiche, @hipster_wine e @simonagsommelier sto parlando di voi 🫶🏻

Quest’anno ho saltato la 31’ edizione per via di un altro impegno lavorativo, ma ci siamo rifatti al 𝗪𝗶𝗻𝗲&𝗦𝗶𝗲𝗻𝗮, perché? Ve lo spiego subito:

👉🏻𝗠𝗘𝗥𝗔𝗡𝗢 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗙𝗘𝗦𝗧𝗜𝗩𝗔𝗟
👉🏻𝗣𝗥𝗢𝗗𝗨𝗧𝗧𝗢𝗥𝗜 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗚𝗨𝗜𝗗𝗔 𝗪𝗜𝗡𝗘𝗛𝗨𝗡𝗧𝗘𝗥
👉🏻𝗠𝗘𝗥𝗖𝗔𝗧𝗢 𝗨𝗞

saranno i 3 pilastri di un nuovo progetto coordinato da @5hats_official_ e… senza fare troppo spoiler, posso solo dirvi che se il mercato britannico aumenta le ostilità dopo la Brexit, noi vogliamo costruirci un ponte che sia ancora più solido e parli ancor di più italiano… una missione 𝗕𝗥𝗘𝗫𝗜𝗧𝗔𝗟𝗬 insomma! 🇬🇧🇮🇹

Unire le comunità attraverso la cultura, proprio come aveva fatto Mazzini qui a Londra, solo che le nostre storie non si insegnano a scuola ma ruotano attorno ad un calice. Che poi in fin dei conti, non pensi sia cultura anche questa?

#meranowinefestival

Li abbiamo chiamati 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗧𝗔𝗟𝗞𝗦 perché i calici ruotavano attorno a dei racconti e siamo riusciti a parlare di vini vulcanici senza soffermarci troppo sulla mineralità, in quanto gli studi non hanno ancora del tutto confermato da dove derivi.

Ma da quei suoli ricchi di fosforo, magnesio e potassio siamo riusciti a viaggiare tra storia e lava, senza passare in farmacia!

🌋𝗠𝗔𝗗𝗔𝗨𝗗𝗢 Nerello Mascalese MC - all'ombra dell'Etna nel 1945 nasce Franco Battiato e la famiglia Madaudo avvia la sua impresa sotto le fatiche di una novella verghiana. Il primo esprime a pieno la relazione tra il viticoltore e il vitigno autoctono nella canzone 𝚕𝚎 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚎 𝚊𝚗𝚒𝚖𝚎

🌋𝗖𝗔𝗡𝗢𝗦𝗢 Soave Classico 𝐅𝐨𝐧𝐭𝐞 - superata la 3' guerra d'indipendenza la famiglia Canoso si insedia sui pendii a due passi da Arcole (con la "L"... cribbio!). Scoccano gli anni '70 e mentre l'Italia sprofonda del piombo e il Veneto nella mala del Brenta, i Canoso proseguono l'opera spostandosi in località "Ca’del vento". Oggi è riconosciuto come CRU del Soave Classico, di esclusiva proprietà della Cantina, ma i traguardi e le sperimentazioni non hanno soppiantato il punto di partenza, la fonte!

🌋𝗖𝗔𝗦𝗔 𝗦𝗘𝗧𝗔𝗥𝗢 Piedirosso 𝐅𝐮𝐨𝐜𝐨𝐚𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐨 - dal suo villino rosso Curzio Malaparte osserva da Capri le luci del Vesuvio, affascinato da quello scenario mentre sorseggia un calice. Si riferiva proprio a quel vino prodotto a Trecase, citandolo nel libro "la pelle" in cui l'autore ci invita a bere questo sacro e antico vino. Il calore ragionevole del Piedirosso.

🌋𝗔𝗠𝗜𝗔𝗧𝗔 Sangiovese 𝐋𝐚𝐯𝐢𝐜𝐨 - si potrebbe discutere per ore circa la sua minore notorietà rispetto ai vicini, ma non è questa la sede. Tra questi boschi di terra nera hanno girato "Pinocchio" ma il Montecucco di bugie non vuole raccontarne. Poteva infatti recuperare le distanze, visto il Consorzio formato nel 2000 e la DOCG riconosciuta nel 2011, fingendosi un "quasi Chianti" o un "quasi Brunello"... tanto il Sangiovese è sempre quello! No, quella un tempo definita conca d'oro sbuffa e scalpita lungo il percorso ma persegue il messaggio dell'autore: "insegui ciò che ami, o finirai per amare ciò che trovi”

Li abbiamo chiamati 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗧𝗔𝗟𝗞𝗦 perché i calici ruotavano attorno a dei racconti e siamo riusciti a parlare di vini vulcanici senza soffermarci troppo sulla mineralità, in quanto gli studi non hanno ancora del tutto confermato da dove derivi.

Ma da quei suoli ricchi di fosforo, magnesio e potassio siamo riusciti a viaggiare tra storia e lava, senza passare in farmacia!

🌋𝗠𝗔𝗗𝗔𝗨𝗗𝗢 Nerello Mascalese MC - all'ombra dell'Etna nel 1945 nasce Franco Battiato e la famiglia Madaudo avvia la sua impresa sotto le fatiche di una novella verghiana. Il primo esprime a pieno la relazione tra il viticoltore e il vitigno autoctono nella canzone 𝚕𝚎 𝚗𝚘𝚜𝚝𝚛𝚎 𝚊𝚗𝚒𝚖𝚎

🌋𝗖𝗔𝗡𝗢𝗦𝗢 Soave Classico 𝐅𝐨𝐧𝐭𝐞 - superata la 3' guerra d'indipendenza la famiglia Canoso si insedia sui pendii a due passi da Arcole (con la "L"... cribbio!). Scoccano gli anni '70 e mentre l'Italia sprofonda del piombo e il Veneto nella mala del Brenta, i Canoso proseguono l'opera spostandosi in località "Ca’del vento". Oggi è riconosciuto come CRU del Soave Classico, di esclusiva proprietà della Cantina, ma i traguardi e le sperimentazioni non hanno soppiantato il punto di partenza, la fonte!

🌋𝗖𝗔𝗦𝗔 𝗦𝗘𝗧𝗔𝗥𝗢 Piedirosso 𝐅𝐮𝐨𝐜𝐨𝐚𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐨 - dal suo villino rosso Curzio Malaparte osserva da Capri le luci del Vesuvio, affascinato da quello scenario mentre sorseggia un calice. Si riferiva proprio a quel vino prodotto a Trecase, citandolo nel libro "la pelle" in cui l'autore ci invita a bere questo sacro e antico vino. Il calore ragionevole del Piedirosso.

🌋𝗔𝗠𝗜𝗔𝗧𝗔 Sangiovese 𝐋𝐚𝐯𝐢𝐜𝐨 - si potrebbe discutere per ore circa la sua minore notorietà rispetto ai vicini, ma non è questa la sede. Tra questi boschi di terra nera hanno girato "Pinocchio" ma il Montecucco di bugie non vuole raccontarne. Poteva infatti recuperare le distanze, visto il Consorzio formato nel 2000 e la DOCG riconosciuta nel 2011, fingendosi un "quasi Chianti" o un "quasi Brunello"... tanto il Sangiovese è sempre quello! No, quella un tempo definita conca d'oro sbuffa e scalpita lungo il percorso ma persegue il messaggio dell'autore: "insegui ciò che ami, o finirai per amare ciò che trovi”

𝙎𝙤𝙣𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙩𝙤 𝙙𝙖 𝙦𝙪𝙞, la Stalingrado italiana di Giorgio Bocca tra rezdore, magliai e taniche di Lambrusco che hanno permesso a tante persone di correre sul posto 🏃🏻‍♂️

Altre hanno preferito deviare il percorso e affrontare un cammino diverso, di quelli che gli esami arrivano prima della lezione, alla cieca, tipo blind tasting.

In questa maratona puoi cadere… e se qualcuno ti aiuta a rialzarti sarai squalificato anche se arrivi primo come Dorando Pietri… ma tu mantieni il passo, ricorda, “sto ancora imparando” come disse Michelangelo a 87 anni ed alcuni traguardi maturano sulle lunghe distanze.

Ad oggi ne conto 0 e di anni 33, ma non sarà la fine come Cristo, preferisco quella di Nesli in cui “𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰 𝘴𝘤𝘶𝘴𝘢 𝘢 𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘥𝘪𝘵𝘰 𝘦 𝘢𝘧𝘧𝘢𝘯𝘤**𝘰 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘯𝘦𝘮𝘪𝘤𝘰” perché di cadute ne vedremo ancora tante ma certi sentimenti quando coinvolgono più persone non puoi fermarli, 𝗕𝗘𝗖𝗔𝗨𝗦𝗘 𝗧𝗛𝗘 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗕𝗘𝗟𝗢𝗡𝗚𝗦 𝗧𝗢 𝗟𝗢𝗩𝗘𝗥𝗦 ❤️

𝙎𝙤𝙣𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞𝙩𝙤 𝙙𝙖 𝙦𝙪𝙞, la Stalingrado italiana di Giorgio Bocca tra rezdore, magliai e taniche di Lambrusco che hanno permesso a tante persone di correre sul posto 🏃🏻‍♂️

Altre hanno preferito deviare il percorso e affrontare un cammino diverso, di quelli che gli esami arrivano prima della lezione, alla cieca, tipo blind tasting.

In questa maratona puoi cadere… e se qualcuno ti aiuta a rialzarti sarai squalificato anche se arrivi primo come Dorando Pietri… ma tu mantieni il passo, ricorda, “sto ancora imparando” come disse Michelangelo a 87 anni ed alcuni traguardi maturano sulle lunghe distanze.

Ad oggi ne conto 0 e di anni 33, ma non sarà la fine come Cristo, preferisco quella di Nesli in cui “𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘰 𝘴𝘤𝘶𝘴𝘢 𝘢 𝘤𝘩𝘪 𝘩𝘰 𝘵𝘳𝘢𝘥𝘪𝘵𝘰 𝘦 𝘢𝘧𝘧𝘢𝘯𝘤**𝘰 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘯𝘦𝘮𝘪𝘤𝘰” perché di cadute ne vedremo ancora tante ma certi sentimenti quando coinvolgono più persone non puoi fermarli, 𝗕𝗘𝗖𝗔𝗨𝗦𝗘 𝗧𝗛𝗘 𝗪𝗜𝗡𝗘 𝗕𝗘𝗟𝗢𝗡𝗚𝗦 𝗧𝗢 𝗟𝗢𝗩𝗘𝗥𝗦 ❤️

𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝗲𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗗𝗶𝗸 𝗗𝗶𝗸? 🤔
Fa niente, tanto nel mio caso non è andata così, in quanto da po' di tempo a questa parte i miei viaggi hanno sempre lo stesso denominatore comune: partono da @clarettablu 💙

Ultima visita dell’anno, neve lungo il tragitto e una macchina fotografica , come Venditti "𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘥𝘶𝘦 𝘦𝘥 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢" per raggiungere le Langhe.

La Mecca per i credenti e Disneyland per gli appassionati... Barolo è per me un giradischi che raccoglie tracce da far girare e ascoltare prima di scegliere quella preferita.. un racconto di epoche e biografie che ruotano attorno al Nebbiolo appena iniziato.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:
📍La Morra - @mascarello_michele_figli
➡️per cogliere la differenza tra essere ricevuti ed essere accolti in Cantina
➡️per entrare nella bio di una delle famiglie più importanti e comprendere che non sono poi così diversi da ogni altra, con i suoi pregi e difetti
➡️per capire se questo modello di business in cui le operazioni commerciali/logistiche sono prevalentemente gestite internamente premia dal punto di vista della fidelizzazione o si finirà tutti sotto il controllo di Amazon e affini prima o poi

…una prima risposta noi l’abbiamo ricevuta da quegli occhi profondi e malinconici, perché “vedi chico, gli occhi non mentono mai” e quando siamo rientrati a casa ed abbiamo aperto quel cartone regalo, abbiamo notato una Barbera Superiore con scritto in etichetta “𝓭𝓮𝓭𝓲𝓬𝓪𝓽𝓸 𝓪𝓰𝓵𝓲 𝓪𝓶𝓲𝓬𝓲”… e per quest’anno può andar bene così, in amicizia! 🍷

📸ph: @nardoneantonio

𝗥𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘃𝗶𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗼𝗲𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗗𝗶𝗸 𝗗𝗶𝗸? 🤔
Fa niente, tanto nel mio caso non è andata così, in quanto da po' di tempo a questa parte i miei viaggi hanno sempre lo stesso denominatore comune: partono da @clarettablu 💙

Ultima visita dell’anno, neve lungo il tragitto e una macchina fotografica , come Venditti "𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘥𝘶𝘦 𝘦𝘥 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢" per raggiungere le Langhe.

La Mecca per i credenti e Disneyland per gli appassionati... Barolo è per me un giradischi che raccoglie tracce da far girare e ascoltare prima di scegliere quella preferita.. un racconto di epoche e biografie che ruotano attorno al Nebbiolo appena iniziato.

𝗣𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:
📍La Morra - @mascarello_michele_figli
➡️per cogliere la differenza tra essere ricevuti ed essere accolti in Cantina
➡️per entrare nella bio di una delle famiglie più importanti e comprendere che non sono poi così diversi da ogni altra, con i suoi pregi e difetti
➡️per capire se questo modello di business in cui le operazioni commerciali/logistiche sono prevalentemente gestite internamente premia dal punto di vista della fidelizzazione o si finirà tutti sotto il controllo di Amazon e affini prima o poi

…una prima risposta noi l’abbiamo ricevuta da quegli occhi profondi e malinconici, perché “vedi chico, gli occhi non mentono mai” e quando siamo rientrati a casa ed abbiamo aperto quel cartone regalo, abbiamo notato una Barbera Superiore con scritto in etichetta “𝓭𝓮𝓭𝓲𝓬𝓪𝓽𝓸 𝓪𝓰𝓵𝓲 𝓪𝓶𝓲𝓬𝓲”… e per quest’anno può andar bene così, in amicizia! 🍷

📸ph: @nardoneantonio

𝗖𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗶, 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝗶 🅵🅸🆅🅸?

E come no… altrimenti come si spiega quel pellegrinaggio verso Piacenza! 🧐

Superata la “nebbia in Valpadana”, si entra nell’arena allestita per accogliere il mercato @vignaiolifivi e appare chiaro questo:
1️⃣ - piccole postazioni democratiche, produttori in presenza, cartoni alle loro spalle e carrelli che gli girano intorno… se Neil Armstrong fosse atterrato qui avrebbe detto: “𝚞𝚗 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚘 𝚙𝚊𝚜𝚜𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚕𝚎 𝚏𝚒𝚎𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚟𝚒𝚗𝚘, 𝚞𝚗 𝚐𝚛𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚋𝚊𝚕𝚣𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚘𝚛𝚎”
2️⃣ - Sono tanti, sempre di più, sia le Cantine aderenti sia i sostenitori, prova di un dialogo che sta crescendo a più strati e che intercetta temi di interesse comune, raccogliendo consensi trasversali

Loro, come noi, tutti diversi e proprio per questo 𝗻𝗼𝗻 𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶, sarebbe impossibile poterli classificare. Possiamo però coglierne l’animo, quel grido comune scandito da timbri diversi ma stessi obiettivi. Quello spirito che è riuscito a scaldare una città di provincia e ad ogni edizione regala lezioni di marketing e territorio alle altre fiere mainstream. 💯

Eccovi quindi la 𝗙𝗜𝗩𝗜’𝘀 𝗙𝗜𝗩𝗘 - 𝗹𝗲 5 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:
1- @glassier.wine - il country 👨🏻‍🌾
2- @massimago - lo yuppies 👔
3- @ronc_dai_luchis - il ricercatore 🔬
4- @deiprincipidispadafora - il verista 🖼
5- @bajajwines - il karateka🥋

…presto da raccontare sul blog, roteare sui calici e da visitare in Cantina. 𝗘 𝗮𝗱𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗳𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗮… 𝘁𝗶 𝗙𝗜𝗩𝗜 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘁𝘂? 🥂

#mercatofivi #fivi

𝗖𝗵𝗲 𝗳𝗮𝗶, 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝗶 🅵🅸🆅🅸?

E come no… altrimenti come si spiega quel pellegrinaggio verso Piacenza! 🧐

Superata la “nebbia in Valpadana”, si entra nell’arena allestita per accogliere il mercato @vignaiolifivi e appare chiaro questo:
1️⃣ - piccole postazioni democratiche, produttori in presenza, cartoni alle loro spalle e carrelli che gli girano intorno… se Neil Armstrong fosse atterrato qui avrebbe detto: “𝚞𝚗 𝚙𝚒𝚌𝚌𝚘𝚕𝚘 𝚙𝚊𝚜𝚜𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚕𝚎 𝚏𝚒𝚎𝚛𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚟𝚒𝚗𝚘, 𝚞𝚗 𝚐𝚛𝚊𝚗𝚍𝚎 𝚋𝚊𝚕𝚣𝚘 𝚙𝚎𝚛 𝚒𝚕 𝚜𝚎𝚝𝚝𝚘𝚛𝚎”
2️⃣ - Sono tanti, sempre di più, sia le Cantine aderenti sia i sostenitori, prova di un dialogo che sta crescendo a più strati e che intercetta temi di interesse comune, raccogliendo consensi trasversali

Loro, come noi, tutti diversi e proprio per questo 𝗻𝗼𝗻 𝗼𝗰𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗹𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗮𝗴𝗴𝗶, sarebbe impossibile poterli classificare. Possiamo però coglierne l’animo, quel grido comune scandito da timbri diversi ma stessi obiettivi. Quello spirito che è riuscito a scaldare una città di provincia e ad ogni edizione regala lezioni di marketing e territorio alle altre fiere mainstream. 💯

Eccovi quindi la 𝗙𝗜𝗩𝗜’𝘀 𝗙𝗜𝗩𝗘 - 𝗹𝗲 5 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗶𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:
1- @glassier.wine - il country 👨🏻‍🌾
2- @massimago - lo yuppies 👔
3- @ronc_dai_luchis - il ricercatore 🔬
4- @deiprincipidispadafora - il verista 🖼
5- @bajajwines - il karateka🥋

…presto da raccontare sul blog, roteare sui calici e da visitare in Cantina. 𝗘 𝗮𝗱𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼 𝗳𝗶𝗻 𝗾𝘂𝗮… 𝘁𝗶 𝗙𝗜𝗩𝗜 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘁𝘂? 🥂

#mercatofivi #fivi

Se dico 𝗦𝗔𝗥𝗗𝗘𝗚𝗡𝗔 e ti rimbomba un "αʝó" nella testa continua a leggere ⬇️

Cambia strada, dimentica lo status symbol.. le spiagge dorate, il Billionaire o la villa di Berlusconi. Nell'entroterra gli scenari sono più vicini a quelli descritti da 𝗚𝗮𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗟𝗲𝗱𝗱𝗮 e non sono così teneri che si tagliano con un grissino 🐟

Entrarci non è semplice e visto il mistero che avvolge l'isola.. di difficile comprensione. Serve quindi un punto di connessione, una bisettrice che tagli in due la sua anima pura da quella mediatica, una rete veloce... 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗯𝗼𝘁𝘁𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗪𝗜𝗙𝗜!

Il territorio sarà l'hotspot, il vino la connessione veloce 📶

A raggiungerti non sarà l'ennesimo "𝚝𝚛𝚊𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎 𝚒𝚗𝚗𝚘𝚟𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎" che, ormai inespressivo, stride nel ritrarre una realtà a confine tra pascoli e querce da sughero. Nessuna password richiesta, Il vino saprà parlarti con spontaneità della sua storia e le sue origini, senza barare. E noi? cogliamone come Borghese "il lusso della semplicità", non siamo l'ufficio stampa dei mondiali in Qatar nè tantomeno dobbiamo inventare un CV da inviare alle Aziende.

La forza della connessione risiede nelle sensazioni e nelle storie da trasmettere , quelle che partono dal territorio ed attraverso la rete finiscono tra i calici.🥂

"Il rimedio è in noi" sentenziava 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗗𝗲𝗹𝗲𝗱𝗱𝗮, nata proprio a pochi passi da qui: "Cuore, bisogna avere, null'altro" ❤️

Se dico 𝗦𝗔𝗥𝗗𝗘𝗚𝗡𝗔 e ti rimbomba un "αʝó" nella testa continua a leggere ⬇️

Cambia strada, dimentica lo status symbol.. le spiagge dorate, il Billionaire o la villa di Berlusconi. Nell'entroterra gli scenari sono più vicini a quelli descritti da 𝗚𝗮𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗟𝗲𝗱𝗱𝗮 e non sono così teneri che si tagliano con un grissino 🐟

Entrarci non è semplice e visto il mistero che avvolge l'isola.. di difficile comprensione. Serve quindi un punto di connessione, una bisettrice che tagli in due la sua anima pura da quella mediatica, una rete veloce... 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗯𝗼𝘁𝘁𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗲 𝗪𝗜𝗙𝗜!

Il territorio sarà l'hotspot, il vino la connessione veloce 📶

A raggiungerti non sarà l'ennesimo "𝚝𝚛𝚊𝚍𝚒𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎 𝚎 𝚒𝚗𝚗𝚘𝚟𝚊𝚣𝚒𝚘𝚗𝚎" che, ormai inespressivo, stride nel ritrarre una realtà a confine tra pascoli e querce da sughero. Nessuna password richiesta, Il vino saprà parlarti con spontaneità della sua storia e le sue origini, senza barare. E noi? cogliamone come Borghese "il lusso della semplicità", non siamo l'ufficio stampa dei mondiali in Qatar nè tantomeno dobbiamo inventare un CV da inviare alle Aziende.

La forza della connessione risiede nelle sensazioni e nelle storie da trasmettere , quelle che partono dal territorio ed attraverso la rete finiscono tra i calici.🥂

"Il rimedio è in noi" sentenziava 𝗚𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮 𝗗𝗲𝗹𝗲𝗱𝗱𝗮, nata proprio a pochi passi da qui: "Cuore, bisogna avere, null'altro" ❤️

“𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗽𝘂ó 𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝘀𝗶 𝗶 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗻𝗴𝗼?”
La domanda di Nikos Kazantzakis deve aver trovato risposta in questa coppia di individui, lei iraniana, lui toscano, accorsi a Firenze a seguito della disastrosa alluvione del ‘66. Per la cronaca saranno “𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘨𝘦𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘢𝘯𝘨𝘰” e sconfitta la melma sboccerà tra loro il sentimento più puro. ❤️

I due si uniscono senza allontanarsi troppo dalla culla del Rinascimento, insediando @pakravanpapi lungo quella vallata di bonifica asburgica che dalla provincia di Pisa affaccia sulle sponde del fiume Cecina e più in là Bolgheri, mentre i vigneti affacciano verso il mare da cui si intravede la Francia. 🍇🌊🇫🇷

Varietà internazionali, ispirazioni francesi e carattere toscano… questo è il triangolo voluto da un’Azienda che non ha paura di affidarsi ad una giovane enologa under 30 e sperimentare la reazione di varietà non autoctone su queste argille bluastre, come nel caso del Riesling renano.

Il suo nome in etichetta? 𝗜𝗟 𝗥𝗜𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔𝗡𝗧𝗘, un sentimento che riprende le gesta di Virgilio quando confessa di non poter accompagnare Dante verso il Paradiso perché “𝘧𝘶 𝘳𝘪𝘣𝘦𝘭𝘭𝘢𝘯𝘵𝘦”. Sdoganando quindi banali convinzioni e percorrendo la strada della ricerca, da Riparbella stiamo varcando confini inesplorati.

Insieme siamo partiti da Milano, ma il nostro viaggio non è che appena cominciato . Destinazione Paradiso? Preferiamo seguire il Maestro 🙌🏻

#golosaria

“𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗽𝘂ó 𝗹𝗮 𝗽𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝘀𝗶 𝗶 𝗽𝗶𝗲𝗱𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗻𝗴𝗼?”
La domanda di Nikos Kazantzakis deve aver trovato risposta in questa coppia di individui, lei iraniana, lui toscano, accorsi a Firenze a seguito della disastrosa alluvione del ‘66. Per la cronaca saranno “𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘨𝘦𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘧𝘢𝘯𝘨𝘰” e sconfitta la melma sboccerà tra loro il sentimento più puro. ❤️

I due si uniscono senza allontanarsi troppo dalla culla del Rinascimento, insediando @pakravanpapi lungo quella vallata di bonifica asburgica che dalla provincia di Pisa affaccia sulle sponde del fiume Cecina e più in là Bolgheri, mentre i vigneti affacciano verso il mare da cui si intravede la Francia. 🍇🌊🇫🇷

Varietà internazionali, ispirazioni francesi e carattere toscano… questo è il triangolo voluto da un’Azienda che non ha paura di affidarsi ad una giovane enologa under 30 e sperimentare la reazione di varietà non autoctone su queste argille bluastre, come nel caso del Riesling renano.

Il suo nome in etichetta? 𝗜𝗟 𝗥𝗜𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔𝗡𝗧𝗘, un sentimento che riprende le gesta di Virgilio quando confessa di non poter accompagnare Dante verso il Paradiso perché “𝘧𝘶 𝘳𝘪𝘣𝘦𝘭𝘭𝘢𝘯𝘵𝘦”. Sdoganando quindi banali convinzioni e percorrendo la strada della ricerca, da Riparbella stiamo varcando confini inesplorati.

Insieme siamo partiti da Milano, ma il nostro viaggio non è che appena cominciato . Destinazione Paradiso? Preferiamo seguire il Maestro 🙌🏻

#golosaria

Avevo un lavoro ben pagato, di quelli che ti permettono di accumulare stress su 8 ore giornaliere, dal lunedì al venerdì e ti concedono la settimana di ferragosto al mare e quella di Natale dai tuoi. Ma se 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗧𝗿𝗮𝘃𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼 pensa che "la vita si cambia quando meno ti conviene" è anche vero che "la passione permette di sopportare amarezze e rinunce che l'ambizione non giustificherebbe in alcun modo" citando 𝗘𝗻𝘇𝗼 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗶.

Così, in stile 𝗔𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗠𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮, "d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione" 🧨

Volevo rigettarmi nella mischia, tornare a caricare bottiglie sulle dita, incontrare nuovi produttori e rivedere quei simpatici faccioni che da ormai 3 anni mi fanno compagnia in ogni evento del vino in Italia. Doveva "cambiare tutto per non cambiare niente" e questa volta non ci ha pensato 𝗜𝗹 𝗚𝗮𝘁𝘁𝗼𝗽𝗮𝗿𝗱𝗼, ma @clarettablu 💙

Nella bolla, "𝖤𝖭𝖮𝖳𝖤𝖢𝖠" per gli addetti ai lavori o "𝖶𝖨𝖭𝖤 𝖢𝖮𝖴𝖱𝖳" per i più raffinati, abbiamo danzato tra oltre 100 etichette, migliaia di persone, manifestazioni dentro e fuori il cortile... diventando il rifugio, lo svago, il ritrovo e la scoperta di tante persone accorse alla @milanowineweekofficial 🍷

Un brivido di nostalgia mi ha scosso nel vedere ieri smontare e poi svuotare i pezzi della nostra sfera. Voglio quindi estendere la gratitudine e i complimenti che abbiamo ricevuto al gruppo di meravigliosi ragazzi, tutti poco più che 20enni, che ci ha aiutato in ogni fase della manifestazione con grande senso di responsabilità... e un grazie speciale a @vic_flc che mi ha permesso di sopravvivere e mantenere l'ordine in ogni fase 🙌🏻

Uè Milano, ora che ci siamo conosciuti... cosa ne dici, stiamo un po' insieme? 🫶🏻

#milanowineweek #mww2022

Avevo un lavoro ben pagato, di quelli che ti permettono di accumulare stress su 8 ore giornaliere, dal lunedì al venerdì e ti concedono la settimana di ferragosto al mare e quella di Natale dai tuoi. Ma se 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗧𝗿𝗮𝘃𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼 pensa che "la vita si cambia quando meno ti conviene" è anche vero che "la passione permette di sopportare amarezze e rinunce che l'ambizione non giustificherebbe in alcun modo" citando 𝗘𝗻𝘇𝗼 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗶.

Così, in stile 𝗔𝗿𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮 𝗠𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝗰𝗮, "d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione" 🧨

Volevo rigettarmi nella mischia, tornare a caricare bottiglie sulle dita, incontrare nuovi produttori e rivedere quei simpatici faccioni che da ormai 3 anni mi fanno compagnia in ogni evento del vino in Italia. Doveva "cambiare tutto per non cambiare niente" e questa volta non ci ha pensato 𝗜𝗹 𝗚𝗮𝘁𝘁𝗼𝗽𝗮𝗿𝗱𝗼, ma @clarettablu 💙

Nella bolla, "𝖤𝖭𝖮𝖳𝖤𝖢𝖠" per gli addetti ai lavori o "𝖶𝖨𝖭𝖤 𝖢𝖮𝖴𝖱𝖳" per i più raffinati, abbiamo danzato tra oltre 100 etichette, migliaia di persone, manifestazioni dentro e fuori il cortile... diventando il rifugio, lo svago, il ritrovo e la scoperta di tante persone accorse alla @milanowineweekofficial 🍷

Un brivido di nostalgia mi ha scosso nel vedere ieri smontare e poi svuotare i pezzi della nostra sfera. Voglio quindi estendere la gratitudine e i complimenti che abbiamo ricevuto al gruppo di meravigliosi ragazzi, tutti poco più che 20enni, che ci ha aiutato in ogni fase della manifestazione con grande senso di responsabilità... e un grazie speciale a @vic_flc che mi ha permesso di sopravvivere e mantenere l'ordine in ogni fase 🙌🏻

Uè Milano, ora che ci siamo conosciuti... cosa ne dici, stiamo un po' insieme? 🫶🏻

#milanowineweek #mww2022

LUGANA EXPERIENCE a cura del @consorziolugana e @wine_meridian 🥂

LUGANA EXPERIENCE a cura del @consorziolugana e @wine_meridian 🥂

𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢, il nome ufficiale dell’aeroporto di Orio al Serio. ✈️
In volo la noti giú, a valle, mentre su non sono state le mani del pittore a disegnarne le geometrie di filari, ma un analogo destino ha unito l’artista al vino locale, abbandonato e poi riscoperto solo nel XX secolo.

Qui se passeggi in vigna e senti “𝒑𝒐𝒕𝒂”, occhio all’accento… in Valcalepio potrebbe non riferirsi a pratiche enologiche. 😅

L’iconografia del @consorziotutelavalcalepio punta sul Colleoni, il re senza corona a difesa della città duellante tra Milano e la Serenissima, mentre tra i vigneti non sono le varietà internazionali del “taglio bordolese” a contendersi le terre natie delle autoctone Franconia, Schiava e Merera. La minaccia arriva dal cielo, col mal dell’esca che vorrebbe mettere a ferro e fuoco la vite, individuando nel Cabernet Sauvignon la sua preda ideale. 🔥

Col naso all’insù capisci perché si chiama “𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗲𝗿𝗴𝗮𝗺𝗼”, ma non è sempre Santa Lucia in queste terre. 🏞

Questa è una piccola DOC formata da piccole Cantine, datata 1976, “Kalos-Epias” per i greci ma soffocata dai numeri e dal posizionamento dei vicini. 🤔

Ma se nella ristorazione qui son passati da zero a tre stelle e la Pontida che mi ha accolto non indossava la bandana verde, bensì una mano grossa con un calice di rosso, cosa impedisce a questo territorio di decollare? Niente.. e se vi sentite vicini all’opera del Caravaggio “l’incredulità di San Tommaso” vi invito a venire, vedere per credere. 🙌🏻

𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢, il nome ufficiale dell’aeroporto di Orio al Serio. ✈️
In volo la noti giú, a valle, mentre su non sono state le mani del pittore a disegnarne le geometrie di filari, ma un analogo destino ha unito l’artista al vino locale, abbandonato e poi riscoperto solo nel XX secolo.

Qui se passeggi in vigna e senti “𝒑𝒐𝒕𝒂”, occhio all’accento… in Valcalepio potrebbe non riferirsi a pratiche enologiche. 😅

L’iconografia del @consorziotutelavalcalepio punta sul Colleoni, il re senza corona a difesa della città duellante tra Milano e la Serenissima, mentre tra i vigneti non sono le varietà internazionali del “taglio bordolese” a contendersi le terre natie delle autoctone Franconia, Schiava e Merera. La minaccia arriva dal cielo, col mal dell’esca che vorrebbe mettere a ferro e fuoco la vite, individuando nel Cabernet Sauvignon la sua preda ideale. 🔥

Col naso all’insù capisci perché si chiama “𝗶𝗹 𝗴𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗲𝗿𝗴𝗮𝗺𝗼”, ma non è sempre Santa Lucia in queste terre. 🏞

Questa è una piccola DOC formata da piccole Cantine, datata 1976, “Kalos-Epias” per i greci ma soffocata dai numeri e dal posizionamento dei vicini. 🤔

Ma se nella ristorazione qui son passati da zero a tre stelle e la Pontida che mi ha accolto non indossava la bandana verde, bensì una mano grossa con un calice di rosso, cosa impedisce a questo territorio di decollare? Niente.. e se vi sentite vicini all’opera del Caravaggio “l’incredulità di San Tommaso” vi invito a venire, vedere per credere. 🙌🏻

𝙋𝙧𝙤𝙫𝙚𝙣𝙞𝙫𝙖 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙛𝙚𝙧𝙞𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙞𝙣𝙘𝙞𝙖, quelle che oggi fanno rumore solo se il Boss viene battuto o l'ecomostro abbattuto. Trovò riparo in quelle "𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘥𝘪" a est di Avellino dimenticando che prima di Marcella Bella e dei lupi c'era un mare che non aveva smesso di influenzare quella terra. 🌊

Era 𝙯𝙤𝙡𝙛𝙤.. e da quei fumi di miniera non decollò soltanto l'industria ma prese vita dalla vite una nuova storia: quella del 𝙂𝙧𝙚𝙘𝙤 𝙙𝙞 𝙏𝙪𝙛𝙤. ⚠️

Estraneo a quei luoghi e fuori dal suo tempo, oggi c'è Sir @ferrantedisomma a raccontare come non sia possibile sfuggire al proprio destino, lui che vista l'educazione impartita si ritrova ad essere contrariamente a Sting 𝘼𝙉 𝙀𝙉𝙂𝙇𝙄𝙎𝙃𝙈𝘼𝙉 𝙄𝙉 𝙏𝙐𝙁𝙊 🎈

Lo descrivo citando alcuni dialoghi del film 𝘾𝙖𝙧𝙡𝙞𝙩𝙤’𝙨 𝙒𝙖𝙮 di Brian De Palma, per ricollegare quell'affascinante storia iniziata nel 1647 ai giorni d'oggi, dalla periferia di Napoli in cui Scipione di Marzo scappò per sfuggire alla peste alle stesse periferie dove "la realtà supera la fantasia" 🎬

𝖫𝖠 𝖵𝖨𝖠 𝖣𝖨 𝖥𝖤𝖱𝖱𝖠𝖭𝖳𝖤 ➡️ #linkinbio

𝙋𝙧𝙤𝙫𝙚𝙣𝙞𝙫𝙖 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙞𝙛𝙚𝙧𝙞𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙞𝙣𝙘𝙞𝙖, quelle che oggi fanno rumore solo se il Boss viene battuto o l'ecomostro abbattuto. Trovò riparo in quelle "𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘦 𝘷𝘦𝘳𝘥𝘪" a est di Avellino dimenticando che prima di Marcella Bella e dei lupi c'era un mare che non aveva smesso di influenzare quella terra. 🌊

Era 𝙯𝙤𝙡𝙛𝙤.. e da quei fumi di miniera non decollò soltanto l'industria ma prese vita dalla vite una nuova storia: quella del 𝙂𝙧𝙚𝙘𝙤 𝙙𝙞 𝙏𝙪𝙛𝙤. ⚠️

Estraneo a quei luoghi e fuori dal suo tempo, oggi c'è Sir @ferrantedisomma a raccontare come non sia possibile sfuggire al proprio destino, lui che vista l'educazione impartita si ritrova ad essere contrariamente a Sting 𝘼𝙉 𝙀𝙉𝙂𝙇𝙄𝙎𝙃𝙈𝘼𝙉 𝙄𝙉 𝙏𝙐𝙁𝙊 🎈

Lo descrivo citando alcuni dialoghi del film 𝘾𝙖𝙧𝙡𝙞𝙩𝙤’𝙨 𝙒𝙖𝙮 di Brian De Palma, per ricollegare quell'affascinante storia iniziata nel 1647 ai giorni d'oggi, dalla periferia di Napoli in cui Scipione di Marzo scappò per sfuggire alla peste alle stesse periferie dove "la realtà supera la fantasia" 🎬

𝖫𝖠 𝖵𝖨𝖠 𝖣𝖨 𝖥𝖤𝖱𝖱𝖠𝖭𝖳𝖤 ➡️ #linkinbio

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